Gioco e me ne fotto
Il campionato più brutto del mondo, tra morsi e insulti, continua a esprimere il peggio di sé e del Paese tutto. Più che la grande voglia di ripartire di una comunità è oramai chiaro che il torneo è solo una accozzaglia di interessi i quali, con l’aumento delle temperature, risultano anche parecchio maleodoranti. L’assordante silenzio degli stadi è la cassa di risonanza dell’egoismo di un mondo che non conosce rispetto, nemmeno davanti a una vera e propria strage con decine di migliaia di morti. Con o senza giacca, con o senza parrucchino: state muti se potete.