BRESCIA-ROMA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI
Fiato sospeso per un cincischiare pericolosissimo in area romanista ai primi giri di lancetta. Soprattutto Ibanez, complica la vita a sé e ai compagni di reparto, che con Torregrossa potrebbe colpire i giallorossi al terzo minuto.
È però il preludio alla vera entrata in partita di Kolarov e compagni, che sulla scia dei pericoli corsi si sbrigano a te impossessarsi dello spartito della gara, a cominciare dalla gestione della sfera all’altezza della linea mediana.
Passano i minuti, si nota subito che il Brescia è famelico per disperazione ma che la lucidità di un impreciso Tonali e dei compagni fa accendere ben presto la lucina della riserva.
La superiorità tecnica della Roma cresce in proporzione alla sua autorevolezza, però chiudere il primo tempo sullo zero a zero è un po’ cartina di tornasole della mancanza del “killer instinct” romanista.
Tutto ciò che ha prodotto nella prima parte, la squadra di Fonseca lo monetizza a ridosso dell’ora di gioco: prima Fazio e poi Kalinic battono Andrenacci, spedendo il Brescia nell’anticamera degli inferi della classifica.
Poi la scena, ed è forse la notizia più importante, se la prende il ritorno di Zaniolo: non è tanto per la terza, bellissima segnatura, con un sinistro perentorio, quanto perché, sin dal momento dell’ingresso in campo, ha sciorinato alcune progressioni di potenza e brillantezza impressionanti. È la sua “gamba” che ha fatto scorrere i titoli di coda sulla partita.
Prepariamoci a leggere titoli di mercato che lo riguardano, sin da domani. Anzi: da stanotte.