STORIE GIALLOROSSE… Rambo, Policarpo o Polipolpo?
Teo Teocoli, quando vestiva i panni del suo personaggio Felice Caccamo, il distratto giornalista sportivo della celebre trasmissione “Mai dire Goal”, lo aveva ribattezzato in tanti modi: “Policarpo”, “Polipolipo”, “Polipolpo” o “Policampo”. Lo storpiamento dei cognomi dei giocatori che più si adattavano ai giochi di fantasia del cabarettista milanese era infatti una delle “specialità” di Caccamo, che a molti, noi compresi, faceva tornare in mente il simpatico Luigi Necco di “90’ minuto”. Il Policarpo di cui stiamo scrivendo era, ovviamente, Roberto Policano, romano classe 1964 e giocatore della Roma per due stagioni, dal 1987 al 1989.
La società di Viola lo acquista per 3,5 miliardi dal Genoa, con cui si era messo in luce nelle quattro stagioni precedenti. Nel suo primo anno in giallorosso dimostra che è un giocatore sul quale si può fare affidamento, anche se parte spesso come riserva. Tanto che mette insieme solo 17 presenze nel campionato 1987-88, con 2 gol. Numeri che nel campionato successivo salgono entrambi di uno: 18 le apparizioni in campo, 3 le reti. Policano era un tutto mancino dal sinistro potente. Molto forte fisicamente, ben si adattava a fare sia il terzino sinistro che l’esterno di fascia. Nell’estate 1989, al termine della seconda stagione nella squadra della sua città, viene ceduto al Torino, dove resta tre anni e poi al Napoli, dove rimane per cinque stagioni e, per il suo fisico e la sua forza gladiatoria, viene ribattezzato “Rambo”. Con buona pace di Caccamo/Teocoli e di tutti i suoi soprannomi strampalati.
(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)