La Figc e il Protocollo di Sicurezza: verso l’accordo con il Cts per la ripresa
(SPORTMEDIASET) La Figc ha ultimato le correzioni del caso al Protocollo di sicurezza sanitario e si prepara a inviare “il testo” al ministro della salute Speranza e a quello dello sport Spadafora: entro pochi giorni (lo stesso Spadafora ha dichiarato che la decisione definitiva sulla ripresa avverrà all’inizio di settimana prossima) ci sarà il tanto atteso incontro decisivo tra il presidente federale Gravina e premier Conte per fare il punto della situazione. La Figc si attende di poter avere finalmente una data certa per la ripresa e si dice pronta ad allinearsi alle richieste del Comitato tecnico scientifico, quindi anche su quella di una quarantena di gruppo in caso di positività accertata di un giocatore.
La strada per una ripresa resta dunque ancora lunga ma probabilmente non lunghissima. Nonostante le divergenze emerse, le perplessità manifestate per esempio dai medici sociali dei diversi club, c’è la volontà di tutte le parti in causa di dialogare eraggiungere un accordo. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora mercoledì terrà due informative (una al Senato alle 11 l’altra alla Camera alle 16) anche se l’esecutivo specifica che le premesse per far ripartire il massimo campionato non mancano. Rassicurazioni sono arrivate oggi dal sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, (“Si parla di indotti economici molto grandi, per questo si parla per la Serie A di una ripresa”), pronta però subito a spiegare che le modifiche del protocollo sono dettate dalla necessità di mettere in sicurezza tutti gli atleti e a ribadire che con un nuovo positivo si ferma tutto.
“Scatta automatica la quarantena e si blocca anche il campionato. Il modello tedesco? Se non ti fermi tu ti ferma il virus, avere cura per il calcio vuol dire avere cura per le persone che ci lavorano”, ha sottolineato Zampa. L’ipotesi è di uno stop per 15 giorni per poi ripartire ma a quel punto per la Serie A non ci sarebbe più tempo per rientrare nelle scadenza imposte dalla Uefa sulla conclusione dei tornei nazionali entro la fine di luglio. Ma al di là della “quarantena allargata” che dunque non ricalca il modello tedesco che prevede l’autoisolamento solo del calciatore positivo, il vero nodo su cui potrebbe bloccarsi tutto il fragile ingranaggio è quello della responsabilità che d’ora in poi peserà di fatto esclusivamente sulle spalle dei medici dei club, che dovranno rispondere penalmente della salute dei giocatori. *
Per le prossime tappe si dovrà tenere conto soprattutto della curva dei contagi, come ha spiegato ancora Zampa e come ribadirà lo stesso Spadafora. Anche se la volonta’ sembra essere quella di andare tutti nella stessa direzione, seppure con estrema prudenza.