Scudetti e coppe in piena estate
(IL MESSAGGERO) Prima di tutto i campionati nazionali poi, se ci si riuscirà, spazio al resto ovvero Champions ed Europa League e le gare fra nazionali. L’Uefa nella conference call di ieri con i segretari delle 55 Leghe calcistiche affiliate ha dettato la linea dell’emergenza, definendo quello che potrebbe essere il percorso del calcio continentale se e quando la pandemia da coronavirus allenterà la sua morsa.
Per fare spazio ai calendari dei tornei la Uefa ha comunicato che, in seguito alle indicazioni delle 55 federazioni e alle raccomandazioni dei gruppi di lavoro creati il 17 marzo, il Comitato esecutivo ha rinviato fino a ulteriore avviso tutte le partite delle competizioni per nazionali maschili e femminili in programma a giugno 2020.
Champions ed Europa League tornerebbero in campo a ruota dei campionati. Quindi: corse scudetto, salvezza e promozioni da domenica 24 maggio fino, massimo, al 15 luglio. Immediatamente dopo i turni conclusivi delle Coppe che potrebbero essere assegnate anche ad agosto. È passata la linea italiana, ripetuta praticamente ogni giorno dal presidente della Figc Gabriele Gravina: si farà di tutto per arrivare a una conclusione dei campionati.
Assegnare lo scudetto sotto l’ombrellone non sarebbe una novità: nel nostro campionato se ne contano ben 17, anche se lontani nel tempo. Il caso più recente è del 1988/89, stagione dominata dall’Inter dei record di Trapattoni. L’ultima giornata di quel torneo a 18 squadre (con 34 turni, quattro in meno di adesso) si disputò il 25 giugno. Il motivo fu la partenza ritardata al 9 ottobre, causa Olimpiadi di Seul disputate dal 17 settembre al 2 ottobre 1988. I nerazzurri, però, lo scudetto se lo erano cuciti sulle maglie con 4 giornate di anticipo. Stavolta, invece, sarebbe una volata vera fra Juve, Lazio e la stessa Inter.