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Sì alle porte chiuse per evitare lo stop

(IL MESSAGGERO) Il calcio, e lo sport in generale, navigano a vista. Soprattutto dopo l’ultima proposta del Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che andrebbe a integrare il Dpcm del primo marzo e che sarebbero da adottare in tutto il Paese: evitare per 30 giorni manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. Già, ma questo tecnicamente cosa vuol dire? Con ogni probabilità si giocheranno tutte le gare a porte chiuse. Come detto si naviga a vista perché la notizia è piombata ieri all’ora di cena, una voce “sfuggita”ma necessaria a giustificare il rinvio della semifinale di Coppa Italia tra Juve e Milan in programma oggi. Di fatto il governatore del Piemonte così come il prefetto di Torino, sapendo di questa proposta hanno agito d’anticipo onde evitare eventuali conseguenze. Porte chiuse per tutti. Questa è la linea che sta passando anche in tutta Europa. Ci stanno pensando Liga spagnola, Ligue1 francese, Premier League inglese e Bundesliga tedesca per non fermare il campionato, come avvenuto in Svizzera. E il governo di Madrid ha «raccomandato» di far disputare senza pubblico Valencia-Atalanta in Champions e Getafe-Inter di Europa League. Con buona pace dei litigiosi presidenti messi a tacere direttamente dal Governo. Quella delle porte chiuse era la stessa linea dettata inizialmente dalla Lega per il big match tra Juventus e Inter. Poi hanno prevalso i soliti veleni. E così mentre il pallone italiano bisticcia per evitare la figuraccia degli spalti vuoti non si accorgeva di quella ben più grande che stava facendo.

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