SERIE A. Spadafora “Si va verso le partite a porte chiuse”
(CORRIERE DELLO SPORT) Lo sport italiano, e il calcio su tutti, si appresta a vivere settimane di partite a porte chiuse, quasi certamente fino al 30 marzo, per l’emergenza coronavirus: “Si va verso questo tipo di provvedimento”, ha confermato Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, uscendo da Palazzo Chigi dove ha partecipato alla riunione con il capo del governo Giuseppe Conte. “Sullo sport cercheremo di contemplare il prosieguo di tutte le attività e anche del campionato, ma nel rispetto della salute di tutti” ha detto ancora Spadafora. Dalle ultime indiscrezioni emerge che si potranno tenere eventi e competizioni sportive, ma a porte chiuse: è scritto nella bozza di dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) sul tavolo di Conte e dei ministri. Le manifestazioni restano invece sospese nelle ‘zone rosse’. La bozza di dpcm prevede anche il divieto delle trasferte per i tifosi che risiedono nelle Regioni di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e Savona. Per quanto riguarda lo sport di base palestre, piscine e centri sportivi potranno rimanere aperti a patto che rispettino le norme di igiene tra cui il lavaggio delle mani e il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro.
Spadafora: “Eventi sportivi solo a porte chiuse”
Spadafora, rispondendo in aula al question time della Camera, ha dato altre informazioni: “Il dpcm che verrà emanato tra poco risponderà a tutti gli interrogativi e chiarirà tutti gli aspetti che riguardano il mondo dello sport. Posso dire che, di sicuro, si darà la possibilità di realizzare eventi e competizioni sportive esclusivamente a porte chiuse, dando anche indicazioni ben precise per la prevenzione sanitaria delle squadre, degli staff e di tutto il personale coinvolto”. Per quanto riguarda lo sport di base Spadafora ha inoltre spiegato: “Nel dpcm si dirà anche come e dove sarà possibile svolgere sport di base per tutti. Non è necessario, infatti, né utile bloccare tutto in tutto il territorio purché si rispettino le raccomandazioni che saranno indicate nel dpcm. Si intende consentire almeno allo sport di base ma anche a quello agonistico di continuare a essere svolto, con le dovute cautele”.
Scaroni: “Gare a porte chiuse? Decide il governo”
A Roma, nella sede del Coni, si è svolta la riunione del consiglio di Lega di A per decidere le sorti del campionato per l’emergenza coronavirus, ma non si è costituita l’assemblea straordinaria della massima serie di calcio per la quale non è stato raggiunto il numero legale (solo nove club su venti presenti). A comunicarlo è stato il consigliere Paolo Scaroni all’uscita da Palazzo H. “Le partite a porte chiuse? Decide il governo. L’assemblea è andata deserta, non si è raggiunto il numero legale”, ha spiegato il presidente del Milan. “La cosa importante oggi è la salute del popolo italiano, il calcio è secondario. Quello che sarà deciso dal consiglio di Lega per la Fiorentina va bene” sono le parole del direttore generale Joe Barone ai microfoni di Sky Sport. “Il consiglio non è ancora terminato, sono chiusi dentro e stanno elaborando” ha rivelato intorno alle 14.40 vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni.