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Burioni: “Nessuno è immune, neanche gli atleti. Il calcio tornerà, ma dipende da noi”

L’emergenza Coronavirus nello sport tiene banco ed il virologo Roberto Burioni è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Professor Burioni, cosa cambia nella percezione collettiva ora che due di A sono positivi?
Un passo in più nella consapevolezza. Molti hanno vissuto nell’illusione che atleti iper-allenati e iper-controllati potessero, non si sa come, resistere. Ma questo virus contagia tutti. E dico tutti. Giovani, bambini, anziani e pure giocatori di calcio nel pieno della carriera e delle forze. Chiaramente, poi, le conseguenze negli anziani o in chi è debilitato possono essere diverse: io spero che Rugani e Gabbiadini guariscano ed è lecito pensare che sarà così. Il problema, semmai, è che possono aver contagiato altri.

Secondo lei, a spanne, quando si tornerà a giocare?
Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa: non possiamo fare previsioni, sappiamo troppo poco di questo virus. Ogni decisione passa solo dagli sviluppi della pandemia nel mondo. Mi concentro su quella, non sul calcio giocato che può attendere. Niente sfottò ai cugini romanisti, niente bandiere: il momento è troppo serio, il nemico è comune e forte.

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