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Roma, modulo di garanzia

(IL MESSAGGERO) Il gruppo è unito e questa diventa la piattaforma su cui organizzare la ripartenza in campionato. “Siamo tutti sotto esame” la sintesi del discorso del ceo Fienga nel vertice di sabato a Trigoria con l’allenatore e i giocatori. Intervento scontato di chi rappresenta, nella stessa persona, la proprietà uscente e quella entrante.

Toccherà, comunque, a Friedkin tirare le somme a fine stagione e il cambiamento riguarderà ogni componente, non solo quella tecnica. Più d’attualità il confronto tra Fonseca e i calciatori, senza la presenza di Petrachi, sgradito alla squadra dopo l’invasione di campo a Reggio Emilia. Il portoghese, avendo la certezza di essere seguito dal gruppo, si è messo in discussione e ha dato la disponibilità a modificare tatticamente la Roma.

Le 8 partite del nuovo anno (comprese le 2 di Coppa Italia) hanno evidenziato la fragilità della difesa: 16 reti subite, media di 2 partite. Va ritrovato l’equilibrio, attraverso la compattezza dei reparti. “Ma dipenderà da voi”. Il tecnico, pur andando incontro alle esigenze dei singoli, li ha responsabilizzati. Fonseca è pronto a ridisegnare la Roma, intervenendo sul sistema di gioco: senza rinnegare il suo 4-2-3-1, è possibile che proponga di nuovo il 4-1-4-1 che, con Cristante squalificato e Diawara ancora convalescente (presto nuovo consulto), prevede Mancini a centrocampo per schermare la linea difensiva.

L’esperimento, provato inizialmente in Europa League contro il Borussia M’Gladbach (la notte dello sgarbo di Collum), ha funzionato: con Mancini play, 3 successi di fila in campionato con il Milan, l’Udinese e il Napoli, prima della caduta di Parma. A seguire, con il rientro di Diawara, altre 2 vittorie consecutive contro il Brescia e il Verona. In serie A, 15 punti su 18 a disposizione, con 14 gol fatti e 5 subiti. In Europa League, il pari e il ko contro i tedeschi con Mancini a centrocampo, e il successo di Istanbul contro il Basaksehir con Diawara in regia.

L’assetto è camaleontico: se arretra Veretout, ecco il 4-2-3-1. Modifica che spesso si vede in corsa. Se avanza Mancini, dietro rientra Fazio accanto a Smalling. L’alternativa è Cetin, utilizzabile pure da terzino destro. Gli esterni bassi, anche per mettere corsa all’interno dello spartito che è meno sbilanciato, diventerebbero Peres e Spinazzola. Dietro a Dzeko, da centrocampo, salirebbero Pellegrini e Veretout. Sulle fasce la novità Perez e Perotti, in ballottaggio con Under e Kluivert, chiamati a riprendere quota.

Il sistema di gioco alternativo: il 3-4-2-1. Fonseca lo usò il 25 settembre, e nemmeno in partenza (dopo 10 minuti e per un’ora abbondante), proprio all’andata contro l’Atalanta all’Olimpico. Svolta a vuoto, però: 1° degli 8 ko stagionali e prima volta senza segnare. Adesso, avendo anche Ibanez e ancora Jesus, potrebbe utilizzare Cetin o Mancini (centrale con Gasperini nella sua esperienza a Bergamo) con Fazio e Smalling. Peres e Spinazzola si troverebbero a loro agio sulle corsie. In mediana, al momento, Pellegrini e Veretout. Perez e Perotti trequartisti (o mezzepunte) dietro a Dzeko. Il 16 gennaio, ottavi di Coppa Italia contro il Parma, difesa a 3 dall’inizio: Mancini, Cristante e Smalling. Finora è stato l’unico match, su 8 del 2020, senza prendere gol. Coincidenza da non sottovalutare.

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