STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

ROMA-LECCE. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

“Ma hai paura del Lecce?”. Vista la Roma del 2020, non ultima quella balbettante dello scorso giovedì, non potevo che rispondere affermativamente a questa domanda.

Quindi sono rimasto molto sorpreso nel vedere i “cugini” dei giocatori scesi in campo contro il Gent maramaldeggiare sulla squadra dell’ex laziale Liverani.

Roma aggressiva e vogliosa. Džeko, alla Totti, inventa: avesse una seconda punta da 15 goal accanto…; Pellegrini sbaglia sì due goal, ma pennella finché non è costretto a uscire; Mkhitaryan gioca di certo la sua miglior partita da quando è a Roma; per Ünder questo 2020 è inversamente proporzionale al rendimento dei giallorossi.

Smalling e Mancini piacciono, così come Veretout e Cristante, con un Perez che entra bene in partita. Peres, Bruno, invece, fa una cosa che vanifica senza appello qualche buona discesa proposta. Come può un giocatore di Serie A farsi distrarre dall’infortunio di un compagno e regalare a tal Majer l’occasione del pareggio?

Capitolo Pau Lopez: attento tra i pali ma poi, tra mani e piedi nei rinvii, continua a combinarne delle belle. Perché? Rilanci dritti sulla punta come fatto nel derby: vedi come le cose migliorano e i rischi di regalar palla agli avversari si abbassano.

Passiamo a Kolarov, che cresce nella partita sino ad apporre sul match il sigillo finale. La Curva lo insulta; parte della stessa e dei Distinti fischia chi lo insulta: a ognuno la propria convinzione. Io mi limito a domandarmi: perché dopo la rete il serbo non ha pensato a un gesto di scuse per il vergognoso battibecco avuto con la Tevere due settimane fa?

Ah, è passato così sotto silenzio ma il buon Lucioni ci è ricascato: all’andata mano tipo schiacciata; al ritorno, bagher di ricezione. In entrambi i casi, tutto regolare per i nostri ineffabili fischietti e i loro colleghi al VAR.

Ci siamo già scottati più volte in stagione, per essere ottimisti in vista di giovedì. Perdonateci se, con rispetto parlando, affrontiamo la questione come San Tommaso.

(Rubrica di Diego ANGELINO)

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