Il decreto Conte: sport a porte chiuse in 5 regioni, ma è caos rimborsi in Serie A
(LA REPUBBLICA) Il Premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto attuativo con le misure per evitare la diffusione del coronavirus: una misura che riguarda tutti i comuni delle sei regioni coinvolte, ossia Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte. E attraverso cui si conferma la sospensione degli eventi e di tutte le competizioni sportive “di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati”. Resta consentito lo svolgimento di eventi e partite a porte chiuse nei comuni diversi da quelli della zona rossa del contagio, dove invece lo stop è totale: una misura che permetterà alla Serie A di proseguire il campionato, nonostante l’emergenza: impossibile a questo punto trovare nuove date in cui inserire eventuali gare rinviate, con l’Europeo alle porte.
“Se i dati non ci danno indicazioni diverse può darsi che da lunedì si possa non prorogare il divieto di disputare le gare”. E’ l’annuncio fatto dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora al Consiglio nazionale del Coni. “La salute degli italiani – aggiunge Spadafora – viene prima di ogni gara e di ogni impegno sportivo. Se fosse necessario prorogare il divieto e la comunità scientifica ce lo consentirà delimiteremo il divieto di fare le gare solo a determinate aree. Oggi verrà emanato un decreto di divieto fino all’1 marzo consentendo alle federazioni di fare le gare a porte chiuse”
Le partite a porte chiuse: sabato Udinese-Fiorentina alle 18 (con possibile rinvio a lunedì per poter giocare a porte aperte); domenica Milan-Genoa ore 12.30, Parma-Spal ore 15, Sassuolo-Brescia ore 15, Juventus-Inter ore 20.45.
Per Juve-Inter non sarà neanche rimborsato il biglietto: lo prevede l’articolo 6 delle condizioni di vendita, inattaccabili quando c’è di mezzo un documento per la salute pubblica. Il club potrebbe comunque studiare soluzioni alternative (bonus, buoni spesa). Sull’argomento, il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, è intervenuto ricordando che l’Antitrust considera clausole come quella vessatorie e spiegando che “i tifosi hanno diritto ad essere rimborsati del prezzo del biglietto. E’ un diritto sacrosanto del consumatore pagare solo a condizione di poter assistere alla competizione sportiva (anche perché, altrimenti, saremmo in presenza di un indebito arricchimento da parte delle società sportive). Vale per ogni tipo di spettacolo, dai concerti al cinema”.
Al contrario l’Inter ha già previsto il rimborso per i tagliandi acquistati dai suoi tifosi per il match di giovedì contro il Ludogorets in Europa League: a chi ha acquistato i ticket tramite il il loro sito, circa il 90% del totale, sarà automaticamente riaccreditata la cifra. Stessa cosa per il Milan, che ha fatto sapere ieri in un comunicato che “il club, pur auspicando di poterlo condividere con i propri tifosi, conferma già da ora di aver predisposto una procedura di rimborso dei biglietti nel caso le autorità decidano per la disputa a porte chiuse”.
Il decreto attuativo permetterà anche gli allenamenti delle squadre nei palazzetti chiusi (sempre fuori dai comuni focolaio): fino a oggi per molte squadre di Serie B o C o giovanili era difficile persino riuscire ad allenarsi. “Al momento non ci sono le condizioni per estendere i provvedimenti restrittivi ad altre regioni”. Lo ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, al suo arrivo al Coni per il consiglio nazionale in merito all’emergenza coronavirus. “Per esempio stasera Napoli-Barcellona si disputerà regolarmente perché non ci sono elementi per le porte chiuse – ha aggiunto Spadafora -. Viaggi degli atleti da Nord a Sud? Purché non lo si faccia dalle zone focolaio, e non si può fare, non diventa fattore di rischio”.
Ma non si fermano solo i campionati secondari. Anche le prime tappe del “Panini Tour Up! 2020” per il lancio della collezione di figurine “Calciatori 2019-2020”. La manifestazione sarebbe dovuta partire nel weekend da Bari dove un “villaggio” avrebbe dovuto ospitare l’organizzazione di giochi a premi e uno scambio massiccio di figurine tra gli appassionati, giovanissimi o meno. Altre attività del tour erano previste anche in un centro commerciale di Verona e in quattro filiali di Intesa Sanpaolo a Genova, Cernusco sul Naviglio (Mi), Bologna e Reggio Calabria.