EDITORIALE “Black friday”
Il venerdì nero svela la profonda crisi di una squadra ancora non pervenuta nel 2020 a parte la parentesi del derby. Difficile spiegare come sia possibile che ogni anno, nonostante cambiamenti di ogni tipo, tutti i progetti tecnici messi in piedi non siano riusciti ad arrivare a carnevale, più semplice spiegare i positivi 90 minuti contro la Lazio nei quali, evidentemente, i cugini hanno sofferto più di noi il peso della partita. L’aggrapparsi a quella prestazione, da parte dei protagonisti, per individuare un punto da cui ripartire dimostra che, ancora una volta, si sta perdendo il senso della realtà con il rischio di vivere l’ennesimo deja-vu. Bruciare un altro allenatore (e/o direttore sportivo) aggraverebbe uno dei mali più profondi della nostra Roma, il senso di precarietà che sembra opprimerla in tutte le sue componenti e che rende impossibile infondere alla squadra il necessario senso di responsabilità nei confronti della società e dei tifosi. Nessun dipendente della A.S. Roma ha il diritto di sentirsi precario, prima arriverà qualcuno in grado di rendere chiaro il concetto prima potremo aspirare a ritornare ai livelli che ci competono.