Dai russi ai cinesi. Quando il club agita la squadra
(CORRIERE DELLA SERA) La Roma starebbe per cambiare proprietà. James Pallotta sarebbe in uscita e al suo posto è pronto a subentrare Dan Friedkin, insieme al figlio Ryan. Tutto questo però non dovrebbe avere niente a che fare con la squadra che scende in campo a disputare le partite, ma qualcosa da quando il passaggio è più vicino è cambiato. I giallorossi nel 2020 hanno perso quattro delle sette partite disputate, incassando 13 gol contro i soli cinque subiti nelle ultime sette gare del 2019. Spetterà a Fonseca il compito di traghettare la squadra verso l’obiettivo stagionale, la qualificazione alla prossima Champions League, ma il portoghese deve fare attenzione alle distrazioni che il passaggio societario porta con sé. Infatti già nella stagione 2003/2004, quando sulla panchina sedeva Fabio Capello, l’interessamento della Naftva Mosca che tentò di acquistare il club costò ai giallorossi la corsa scudetto contro il Milan. Andò peggio nel 2009 quando furono Flick e Fioranelli a tentare di rilevare la società, e la Roma chiuse al sesto posto in campionato; stesso risultato raggiunto nel 2011 con l’arrivo di Di Benedetto. Infine a cavallo tra il 2013 e il 2014 ci fu l’interesse del cinese Chen Feng, ma in quel caso sulla panchina c’era Rudi Garcia, che riuscì a trascinare la squadra fino al secondo posto in classifica.