Società a Friedkin. È l’ora delle firme
(IL TEMPO) Tutto procede al meglio nella trattativa tra Pallotta e Friedkin, entrata nell’ultimo chilometro prima del traguardo finale. Il magnate texano è ancora a Milano con il figlio Ryan (l’intenzione è di restare in Italia fino alle firme) e sta seguendo in prima persona la negoziazione con la controparte, che sin dallo scorso ottobre – quando era stato dato mandato a Jp Morgan di valutare il dossier Roma proposto da Goldman Sachs – è filata liscia e senza intoppi, con le normali discussioni che si portano dietro affari di queste dimensioni. Gli advisor di Friedkin hanno terminato nel weekend la fase di studio dei documenti relativi alle dodici società sottoposte al controllo di AS Roma Spv Llc, holding che ha sede nel Delaware e controlla il club dal 2011, ed è iniziata quella che riguarda l’elaborazione dei contratti. Ieri i legali che si stanno occupando della due diligence hanno girato agli advisor di Pallotta – Bob Needham, braccio destro del presidente nella Raptor, è molto attivo in questo momento – le prime bozze dei vari contratti preliminari, che dovrebbero essere firmati entro un paio settimane.
Nei prossimi giorni Jp Morgan e Deloitte relazioneranno i Friedkin sui risultati dell’analisi dei documenti e chiederanno all’imprenditore che fa base a Houston come vuole gestire gli ultimi punti della trattativa. Le parti sono insomma alle tecnicalità giuridiche e le cifre circolate nell’ultimo mese sono state confermate dai documenti prodotti in questi giorni. Una delle questioni da affrontare tra avvocati è relativa a come allocare il prezzo di acquisto e il prezzo dell’acquisto dei finanziamenti erogati da Pallotta: sono 79 i milioni di euro (divisi in tre tranche da 29, 5 e 45) già versati come anticipo dell’aumento di capitale da Neep, ovvero la società che controlla direttamente l’83,284% della Roma. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di chiudere la ricapitalizzazione varata fino ad un massimo di 150 milioni con quanto già immesso all’interno della società, in modo da tenere più basso il prezzo dell’OPA da lanciare entro venti giorni dopo il closing. Risolte tutte le formalità giuridiche gli advisor modificheranno le bozze contrattuali secondo le istruzioni ricevute e si arriverà poi al momento delle firme degli accordi. Il cambio di proprietà della Roma è sempre più vicino, non ci sono più nodi e la strada verso la meta è spianata.