ROMA-JUVENTUS. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
Peggio di così questo 2020 non poteva iniziare.
Mi perdonerete, ma se una sconfitta bruciante è sempre emendabile, all’infortunio del miglior talento italiano è difficile porre rimedio.
Da Rocca a Zaniolo, da Ancelotti a Totti, da Emerson a Florenzi passando per Strootman e tanti altri: una maledizione cui ieri si aggiunge un nuovo capitolo. Arricchito, a mio avviso, da un campo di certo rovinato da chi ha ci ha giocato appena 24 ore prima: non si vedono di certo tutte le domeniche due giocatori cui saltano i crociati.
Non è campanilismo ma semplice constatazione della realtà. Una realtà che, in questo caso, tocca anche la Juve.
Veniamo alla partita: primo tempo di rara noia e di errori madornali che la indirizzano. Ma come, mister Fonseca, ieri c’era una “grande”: possibile la squadra non fosse concentrata?
Se lo 0-1 segna l’ennesimo errore difensivo di Kolarov, lo 0-2 è figlio della presunzione calcistica voluta dal tecnico. “Costruiamo dal basso”, si dice: ma, con il dovuto rispetto, non ci sono Piquè, Busquets, Xavi e Iniesta ad iniziare l’azione. E questo, con una squadra forte, lo paghi.
Il primo tempo si arena su un cross di Florenzi smanacciato dal numero 1 juventino e non finalizzato da Pellegrini: serata di superfluo fioretto, per il 7 romanista, in una gara che richiede sempre la clava.
Dall’altro lato la Juventus gigioneggia: di “Sarrismo”, c’è poco o nulla; basterà ai bianconeri il pilota automatico della qualità a consacrarli di nuovo Campioni d’Italia?
La ripresa vede la Roma provare a raddrizzare una partita che i bianconeri di Conte o Allegri avrebbero già chiuso.
Dzeko si ricorda la sua caratura internazionale e il fatto che non sia possibile abbia segnato meno di Ciccio Caputo: gran giocata sull’assist di Florenzi ma c’è il palo.
Il rigore era palese in diretta, ma Guida ha bisogno del VAR per dare il LA al 2-1 di Perotti. C’è tempo per pareggiare ma si continua con errori di misura e, forse, di paura.
Al giro di boa la Roma si trova sopra a dove pensassi, non avendo pronosticato ad inizio stagione i problemi del Napoli. Da domenica inizia il campionato di “clausura”, nel quale i giallorossi non potranno contare sul loro miglior giocatore e, probabilmente, su un mercato all’altezza del momento difficile.
(Rubrica di Diego ANGELINO)