Dzeko, l’uomo assist va di corsa ma ora vuole tornare a fare centro
(IL MESSAGGERO) È a secco da tre partite (Udinese, Napoli e Moenchengladbach). E cosa più strana, in carriera non ha mai segnato al Parma. Se è vero che, complice la retrocessione dei ducali in serie D, li ha affrontati soltanto nella passata stagione (rimanendo comunque all’asciutto), Capitano in assenza di Florenzi, Edin è sempre di più un punto di riferimento per i compagni e la tifoseria. Non fosse stato per lui, ad esempio, anziché la multa di 30mila euro e la diffida per i cori di discriminazione territoriale effettuati dalla Curva Sud nella gara con il Napoli, la sanzione del giudice sportivo (come spiegato nella sentenza) sarebbe stata certamente più severa.
Fonseca non ne può fare a meno e l’impressione è che l’infortunio di Kalinic centri poco. Perché chi ha Edin, lo sfrutta. Sempre e comunque, al netto di qualsiasi turnover. Sui 1350 minuti disputati dalla squadra in stagione, il centravanti ne ha saltati appena 149. Che sono riassumibili nella gara esterna contro il Wolfsberger e il primo tempo di Genova contro la Sampdoria, quando reduce dall’intervento chirurgico allo zigomo, già sembrava un miracolo (e un rischio: i medici erano contrari) portarlo in panchina. Poi, costantemente in campo. Con mascherina o senza.
Perché c’è una Roma con Dzeko e una senza. Fondamentale nel gioco di Fonseca nella doppia veste di rifinitore e finalizzatore, il bosniaco ha dimostrato di non avere paura di nulla. Il gol al Milan, impattando il pallone di testa e facendo cadere la maschera protettiva, ne è l’ennesima dimostrazione. Un cuore enorme dentro e fuori dal campo. Ieri ha festeggiato 10 anni da quando venne nominato primo ambasciatore dell’Unicef nel suo paese. E magari oggi vorrà suggellare con un gol lo speciale anniversario. Che segni o meno, Dzeko rimane il calciatore giallorosso più pericoloso. Già 5 le reti in campionato (più una in Europa League), altrettanti passaggi chiave (5). Ma Edin è fondamentale anche in fase di ripiegamento. A partita percorre ben 9,728 chilometri di media. Tra i numeri 9 in serie A soltanto Petagna, Quagliarella e Immobile corrono più di lui.