BORUSSIA MOENCHENGLADBACH-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
C’è molto di romanista nelle modalità della sconfitta di ieri sera.
Roma reduce da un sopruso nella gara “d’andata”: si spera non di avere favori ma che nulla contro accada; ovviamente, invece, arriva un’altra rete viziata da errore arbitrale.
Ecco poi completare la frittata, con Fazio versione scorso anno: certo che, se qualcuno gli chiama il “solo!”, magari quella palla taglia l’area senza conseguenze.
Hai Veretout che fornisce strappi esaltanti; Pastore che conferma di essere ringiovanito di qualche anno; Zaniolo che a me è piaciuto, tolta l’ingenua spinta all’avversario che, soprattutto in Europa, può costare il giallo.
Non hai invece Mancini, per la prima volta a disagio nel nuovo ruolo; di Fazio già detto, anche se è lui che la rimette in sesto; non ho apprezzato nemmeno Santon, così come poco, anzi nulla, mi hanno convinto le prestazioni di Perotti e Ünder.
Opache, seppur con alcuni acuti importanti, le prove di Kolarov e Džeko: tra infortuni e scelte di Fonseca, però, difficile farli rifiatare. Giù di tono anche Kluivert, in una di quelle sue serate inconcludenti.
Per me, inoltre, continua a rimanere un mistero la “scomparsa” di Florenzi, che di certo avrebbe potuto rappresentare un’alternativa utile al momento delle sostituzioni di Pastore o Zaniolo.
Sì può dire che con un po’ più di cattiveria quel 2-1 si evita? Una rete che ti costringe ad andare a giocare in Turchia con la sorpresa del girone, in un momento storico di certo particolare.
Magari la Roma farà sei punti nelle prossime due partite e passerà da prima del raggruppamento: ma perché complicarsi sempre la vita?
(Rubrica di Diego ANGELINO)