SPINAZZOLA “La Juve? Nessun rimpianto, sono felice alla Roma”
Direttamente dal ritiro della nazionale azzurra, questo pomeriggio ha parlato Leonardo Spinazzola. Ecco alcune delle risposte in conferenza stampa del terzino giallorosso:
Crede che la difesa italiana sia al livello delle più forti?
“È una Nazionale forte, questa. Siamo composti da difensori di primissima fascia, che giocano nelle prime d’Italia, d’Europa. La nostra Nazionale in difesa è forte, non so paragonare bene il passato col presente”.
Crede che la difesa italiana sia al livello delle più forti?
“È una Nazionale forte, questa. Siamo composti da difensori di primissima fascia, che giocano nelle prime d’Italia, d’Europa. La nostra Nazionale in difesa è forte, non so paragonare bene il passato col presente”.
Ha rimpianti per l’addio alla Juventus?
“Il nostro è un lavoro: la Juventus ha fatto una scelta, io pure. Sono andato in una squadra dove, se sto bene, posso giocare con più continuità ed essere felice di dove sono”.
Come giudica la sua Roma di Fonseca?
“In queste partite abbiamo creato tantissimo e preso poco. Ci sono gare dove fai dieci tiri e te ne entra uno come è successo a me con molta fortuna in Europa League. Mancano tanti di qualità, ora, giocando ogni tre giorni sei stretto”.
Cassano e Ventura hanno parlato di avversari deboli, da qui le vittorie.
“Il calcio si è evoluto, anche le piccole hanno più organizzazione. Sulla carta siamo più forti ma il campo è un’altra cosa: se non metti l’umiltà, se non corri come il tuo avversario, puoi pareggiare o perdere con tutti”.
Cosa significa giocare a Roma?
“Rappresentare l’Italia all’Olimpico porta emozioni. Sai già cosa ti può dare quello stadio”.
Come mai la Roma è già staccata dalla vetta?
“Siamo tutti lì: la Juventus ha qualcosa in più, il gruppo è quello. Anche l’Inter ha cambiato tanto, noi abbiamo cambiato tantissimo, giocatori, mister, modulo, visione del calcio. Mister Fonseca crea tante aspettative anche dentro lo spogliatoio: stiamo veramente bene con lui, crediamo di far bene. Poi le gare hanno episodi e facce, puoi vincere col Bologna all’ultimo o pareggiare col Cagliari quando potevi fare quattro o cinque gol”.
Terzino sinistro o destro: per lei è la stessa cosa?
“L’ho sempre detto: se ho giocato a sinistra tutta la vita, c’è un motivo. Il mio ruolo è lì, poi sono destro e se il mister mi vuole far giocare a destra, ci gioco ma il mio calcio cambia. Non sei abituato a ricoprire quella zona, corpo, coordinazione, cambia tutto: serve pazienza, devi provare e riprovare le giocate per migliorare. Giocare sempre lì alla Roma? Kolarov è fortissimo, lo apprezzo come uomo e come giocatore, ma escludere che possa giocare io lì è eccessivo. Io sono abituato, posso giocare dieci gare a destra ma quando rigioco a sinistra non mi scordo”.
Esterno alto si vede?
“L’ho fatto sei anni fa, mi sento di giocare più basso perché ho molto più campo. Poi siamo professionisti, se il mister mi chiederà di giocare lì non ci saranno problemi. Ho la sfortuna e fortuna di ricoprire più ruoli”.