KONSEL “La Roma può puntare all’Europa League”
(AS ROMA MATCHPROGRAM) Al momento che dall’urna è uscito il nome del Wolfsberger la mente è subito andata alle conoscenze “giallorosse” legate all’Austria. Nella Roma di Liedholm che ha vinto lo scudetto c’era Herbert Prohaska e qualche anno dopo, con Zeman in panchina, un altro giocatore austriaco ha vestito la maglia giallorossa: Michael Konsel. Dopo aver gestito una scuola calcio per portieri “Er Pantera” ha cambiato area di azione: prima dieci anni a Sky come commentatore, ora lavora per una TV locale e scrive su un quotidiano della zona.
Pantera, perché?
“Quando sono arrivato a Roma avevo già il soprannome di Pantera verde dell’Austria Vienna. Poi nella capitale sono diventato ‘Er Pantera’. Un soprannome che mi hanno sempre dato i tifosi che mi piace moltissimo. È stato un grande onore per me portare quel nomignolo. Quando torno in Italia i tifosi mi fermano per la strada e non mi chiamano per nome!”.
Alla Roma due stagioni 45 presenze… che periodo ha vissuto?
“Un periodo bellissimo. Due anni in cui sono entrato nel cuore dei tifosi e loro nel mio”.
Qual è il momento che ricorda con maggiore affetto?
“Non è facile sceglierne uno solo… eravamo un bel gruppo di giocatori forti… e di amici”.
Veniamo al presente, la Roma di quest’anno le piace?
“Siamo ancora all’inizio, non ho avuto modo di vedere molte partite, ma sono fiducioso. Mi piace l’approccio che vuole dare mister Fonseca, un calcio di attacco, aggressivo, magari un po’ pericoloso, ma che può dare buoni frutti”.
Qual è il suo giudizio sul mister?
“Paulo Fonseca sta lavorando bene, è all’inizio, ma il suo calcio mi piace. È un po’ come il calcio che facevamo noi con Zeman, un gioco divertente ed efficace se bene fatto. Ma non c’è molto spazio per sbagliare, glli avversari puniscono le disattenzioni”.
Quest’anno è arrivato un nuovo portiere Pau Lopez…
“Mi piace il suo modo di giocare, è un buon portiere. Un calciatore moderno, che gioca anche con i piedi. Un modo di giocare se vuoi un po’ rischioso, ma interessante”.
Parliamo dell’avversario della Roma, il Wolfsberger. Da giornalista che segue il calcio austriaco, lo ha visto giocare spesso?
“Ho visto spesso il Wolfsberger giocare. Sono una grande sorpresa. Già nello scorso anno avevano fatto bene, poi hanno iniziato benissimo questa stagione. Vengono da quattro vittorie e un pari nell’ultima partita. Sono un gruppo di 14/15 amici che sono cresciuti insieme, che amano giocare insieme e i pochi innesti si sono bene integrati”.
Anche loro hanno cambiato allenatore.
“Sì Gerhard Struber è arrivato quest’anno. Lo conosciamo bene, per anni è stato il manager del Salisburgo. Il suo è un gioco aggressivo e offensivo. Pressa a tutto campo, con giocatori forti fisicamente”.
Nella prima giornata del girone hanno battuto 4-0 il Mönchengladbach, in trasferta.
“Hanno fatto la partita perfetta, nessuno se lo aspettava”.
Chi passerà il girone?
“La Roma per prima e Wolfsberger secondo. Vorrei superassero i gironi la squadra del mio paese e quella del mio cuore”.
L’Europa League crede possa essere un’obiettvo per la Roma di quest’anno?
“Secondo me sì. Anno dopo anno questa competizione diventa sempre più importante, e potrebbe essere una buona occasione per vincere un trofeo”.
Chi potrebbe risolvere la gara giovedi a Graz?
“Dzeko. Edin è una garanzia del gol”.
Giovediserà a cosa o chi dovranno fare attenzioni i giallorossi?
“La loro forza è il gruppo. La Roma in questo inizio di stagione ha tanti impegni ravvicinati e deve tenere ‘calma’ la testa, allenarsi bene e mantenere la concentrazione. Ha tutte le carte per fare bene sia in Austria, sia nelle altre partite del girone”.
Prima di salutarci, le capita di venire a Roma?
“Sì, vengo sempre volentieri, ho molti amici nella Capitale e mi piace venire a vedere la Roma giocare”.
Quale zona della città preferisce? C’è un posto che consiglierebbe di visitare ad un suo amico?
“Trigoria!!! E poi lo stadio Olimpico!
Certo Roma è bellissima ed è difficile individuare una sola zona o monumento. Trastevere, Testaccio, il centro… ma nel mio cuore rimane il centro Sportivo di Trigoria e lo stadio. Lì ho passato due anni bellissimi!”.