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Fonseca, una stangatina

(IL MESSAGGERO) Alla fine, Paulo Fonseca si becca due giornate di squalifica, le sue prime in Italia. E non starà in panchina contro Sampdoria (a Marassi) e Milan (all’Olimpico), salvo vittoria nel ricorso, che la Roma presenterà. Al posto del tecnico portoghese ci sarà il suo vice Nuno Campos. Una sanzione attesa e prevedibile, Fonseca riceve quel che gli spetta: una giornata per la doppia ammonizione (proteste) e una per aver continuato a insultare («con fare minaccioso e aggressivo urlando diverse volte una frase irrispettosa» come si legge nel provvedimento del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea) l’arbitro Massa dopo essersi visto sbattere addosso il cartellino rosso nel pieno della rissa, dopo il gol annullato a Kalinic. Le scuse, forse, hanno evitato la terza giornata, che si è trasformata in sanzione pecuniaria.

TEMPI PER DECIDERE – Fonseca dovrà pagare anche una multa di diecimila euro. Si salva, diciamo così, il focoso preparatore, fido di Fonseca, Nuno Romano. Sostanzialmente l’arbitro Massa ha estratto il cartellino rosso a un non tesserato. Nuno Romano, invece, non prende squalifica (pure lui espulso, pure lui indemoniato contro l’arbitro) ma al suo posto la Roma becca «un’ammenda di 15 mila euro a titolo di responsabilità oggettiva, per aver consentito l’ingresso nel recinto di gioco di un preparatore atletico che non risulta, allo stato, essere tesserato, il quale applaudiva ironicamente in maniera continuativa il Direttore di gara, a cui si era avvicinato con atteggiamento aggressivo».

Resta sottinteso che Nuno Romano non potrà più andare a sedersi accanto a giocatori e tecnico, quando tornerà in panchina. Tutto sommato, una stangatina. Che però Fonseca si sarebbe evitato e, tornando indietro, non rifarebbe quello che ha fatto domenica scorsa. Una sceneggiata che la Roma avrebbe voluto evitare (diciamo così), sia per la squalifica alla quale è andato incontro il tecnico (e il suo collaboratore), sia, e soprattutto, per l’immagine della società, che voleva gestire il tutto senza imbarazzi. Stesso discorso vale per le esternazioni di Petrachi, sempre dopo la sfida contro il Cagliari: il ds non è stato deferito, nessun procedimento aperto.

«Dichiarazioni rese a caldo, ha chiesto scusa», insomma, un po’ di attenuanti. La Roma, intanto, ha già annunciato – per le ultime sentenze – che farà ricorso presso il Tribunale Federale (ha 5 giorni di tempo per inoltrarlo con relative motivazioni). La società giallorossa è in attesa di ricevere la documentazione relativa al caso ma ha già deciso di muoversi poiché ritiene troppo severa la sanzione inflitta a Fonseca anche in virtù del fatto che il tecnico si è scusato più volte nell’immediato post partita per il proprio comportamento.

IL DOPO SOSTA – A Marassi non ci sarà il tecnico portoghese (e tra i blucerchiati non ci sarà più Di Francesco ma forse Gattuso), al massimo gli verrà concessa la sfida con il Milan (pure qui, addio Giampaolo ma c’è Pioli), e con lui mancheranno anche gli ultimi degenti, da Dzeko a Pellegrini, fino a Zappacosta e Diawara.

Toccherà a Kalinic guidare l’attacco, per il croato sarà la prima da titolare in campionato. Rientrerà Under, fermo dall’ultima pausa per le Nazionali. Un mese fa, insomma. Una soluzione in più in attacco. E vista la situazione di emergenza, almeno questa è una buona notizia.

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