STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

ROMA-ISTANBUL BASAKSEHIR. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Vincere aiuta a vincere, dice l’adagio: prendiamo quindi con spirito positivo il successo di ieri (abbinato al tonfo casalingo del Mönchenglabach) nonostante una partita dai due volti.

I turchi di Okan, privi di alcune loro “stelle” attempate, valgono, con tutto il rispetto, il Sassuolo: eppure, nella prima frazione,  tolti alcuni spunti di Zaniolo e un sinistro di Pastore, c’è troppa poca Roma.

Squadra lunga, quella di Fonseca, che si adegua al ritmo degli ospiti; i quali dimostrano organizzazione e geometrie, fortunatamente dimenticando che, il fine ultimo, è la finalizzazione.

L’allenatore portoghese fa un turnover ragionato: Spinazzola offre una prestazione di continuità e forza fisica, procurando l’autorete che apre la gara; Pastore cresce con i minuti e, soprattutto, con gli spazi che gli vengono concessi nella ripresa, quasi impensabili in Serie A; Diawara, infine, mostra tutti i suoi limiti, sia in fase d’impostazione che in copertura, fatta salva la buona volontà e l’impegno.

Per la prima volta in stagione la porta resta inviolata; Džeko tocca quota 90 goal con la Roma, Pellegrini delizia quando entra, Kluivert segna ma ancora compie spesso le scelte sbagliate, Cristante fa legna, Zaniolo tutto: goal, assist, strappi. Al di là del livello dell’avversario, ribadiamolo, confortano del 22 l’intraprendenza e quel brio che aveva caratterizzato l’inizio della sua avventura romanista.

“Alla fine del primo tempo il Mister era molto arrabbiato”, la confessione di Diawara: dal risultato positivo, certo, ma ancor più dalle cose che non vanno, si deve ripartire. Come già scritto qualche giorno fa: Bologna (prima volta lontano dall’Olimpico per la nuova Roma), Atalanta e Lecce saranno tre test per capire meglio di quale squadra stiamo parlando.

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