RASSEGNA STAMPATOP

Fonseca riparte dai “vecchi” e si gode Zaniolo

(IL MESSAGGERO) Dopo Roma-Real Madrid vengono in mente un po’ di considerazioni. Ad esempio: Dzeko è indispensabile. Poi, un’altra: pronti-via, Pau Lopez unico titolare dei nuovi arrivati. E ancora: Zaniolo, Pellegrini e Under, finalmente a buon livello. La Roma non è pronta per la prima giornata di campionato, lo ha detto Fonseca, manca un difensore centrale (e magari un terzino destro, Florenzi fatica, l’alternativa è il sinistro Spinazzola, poi Santon), ma quella vista l’altra sera con il Real forse si avvicina a quella che vedremo il 25 contro il Genoa.

PUNTI DI OTTIMISMO – Qualcosa di buono si è visto, insomma. Andiamo con ordine. 1) Le idee di gioco vengono applicate, se pur ancora con molti difetti. Ma la squadra si impegna a fare ciò che chiede l’allenatore e questo è sicuramente positivo. 2) La coppia titolare dei centrocampisti appare ben definita: Veretout non è pronto, farà un test il 17 ad Arezzo, ultima amichevole estiva prima del via e Diawara deve ancora inserirsi nei meccanismi, deve prendere coscienza del ruolo di regista, che in questo momento è in mano a Pellegrini. Questi è cresciuto fisicamente e pian piano sta scalando posizioni, i compagni lo cercano, lui comincia a prendersi responsabilità che prima erano affidate ad altri.

Buona la prestazione anche di Cristante, che si è calato nel ruolo di mediano davanti alla difesa. Non è al top ma è un equilibratore, è il primo ad andare a recuperare palloni per poi provare l’inserimento. In attesa di Veretout, quel ruolo – al fianco di Pellegrini – è suo. 3) Zaniolo, ormai a un passo dal rinnovo milionario, ha capito quanto Fonseca punti su di lui. Ha ritrovato testa e gambe. Paulo lo vede trequartista, contro il Real molto bene, sia come qualità delle giocate (vedi assist per Perotti-gol) sia come spirito di sacrificio. Deve migliorare nella gestione del furore: a volte esagera negli interventi, è sempre al limite dell’ammonizione. Provoca, e questo non va bene, alla lunga creerà problemi a lui e alla squadra. E’ giovane, migliorerà. Ma sul talento non si discute. Buono anche come esterno destro d’attacco.

4) Finalmente Under. Era un po’ che non lo vedevamo così fresco. Cengiz è il classico esterno che fa al caso di Fonseca: bravo a tagliare il campo, vede bene la porta. E’ uno che può andare in doppia cifra, se sta bene. E infine, 5) Dzeko. Un nome lungo un’estate, che sta vivendo la sua ultima parte prima della parola fine. Fa strano vedere un giocatore in partenza e allo stesso tempo così determinante, indispensabile. Con il Real una prestazione alla Dzeko, fatta di tanto: gol, giocate, assist, una regia spostata venti metri avanti. Personalità, petto in fuori, carattere. Eppure lo vedi e pensi che vuole andarsene. I fischi, gli applausi. Un vero peccato.

Che ne sarà della Roma dopo Dzeko? Se arriverà uno simile a lui, vedi Higuain, cambierà poco là davanti, perché Gonzalo sa giocare in area di rigore e sa dialogare con i compagni di reparto. Quindi un simil Dzeko. Se invece dovesse arrivare Icardi, sarebbe tutto diverso. Maurito è un signore dell’area, con Edin c’entra poco. In questo caso, forse, vedremo una Roma diversa nell’atteggiamento offensivo. L’importante è capire quando questo cambiamento avrà inizio. Ma oggi, sapere che arriverà uno tra Higuain e Icardi lascia tranquilli un po’ tutti. Anche gli innamorati di Dzeko.

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