James bond
(IL TEMPO, Austini) Sostituire un debito con un altro di importo maggiore ma a tassi di interesse più convenienti. Ecco l’ultima operazione di finanza della Roma di Pallotta, che emette un bond sulla scia di quanto è fatto dall’Inter a dicembre del 2017 e dalla Juventus a febbraio scorso, per finanziare l’operazione Ronaldo.
Nel caso dei giallorossi non è un’esigenza specifica a muovere la proprietà americana ma più che altro un’opportunità, con ricadute positive in termini di liquidità in cassa e di stabilità futura del club, nonostante l’accollo di un debito più corposo ma comunque sostenibile.
L’operazione è strutturata nel seguente modo: MediaCo, la società «cassaforte» controllata da As Roma, che al momento paga le rate del finanziamento sottoscritto con Goldman Sachs – 230 milioni totali dopo la modifica del contratto nel 2017 con scadenza al 2022 – collocherà un prestito obbligazionario sul mercato per 275 milionicomplessivi, circa 65 in più del debito residuo da rimborsare a Goldman Sachs, ora sceso intorno ai 210 milioni e che verrà estinto.
I dettagli dell’operazione sono stati comunicati ufficialmente dal club giallorosso ieri sera (quando il giornale era già andato in stampa), dopo il vertice dei dirigenti a Londrae la riunione del cda di As Roma che ha autorizzato MediaCo a procedere con il collocamento del bond.
Tocca ora agli investitori nella Borsa estera scelta da Pallotta a dover rispondere all’offerta, a quel punto saranno noti l’importo finale del prestito e le condizioni (tasso e scadenza). Ma ovviamente la Romaè già sicura che saranno più convenientirispetto al finanziamento in essere conGoldman Sachs, il cui tasso è la somma dell’Euribor 3 mesi – con un minimo di 0,75% – più uno spread del 8,25% ed uno sconto sul prezzo di emissione del 3%. Per
farsi un’idea, la Juventus ha ottenuto dal bond, lanciato sulla Borsa di Dublino, 175 milioni di euro , con scadenza a febbraio 2024 e una cedola fissa annua sarà pari a 3,975%.
Pallotta segue l’esempio e dopo aver varato due aumenti di capitale durante la sua gestione si avvale di questa prassi ormai consolidata nel calcio, dove tutte le società lavorano a debito non riuscendo a coprire con i ricavati del club gli ingenti costi per mantenere alta la competitività. Il presidente è atteso a Roma nella prima settimana di settembre, quando vorrà capire una volta per tutte cosa intende fare il Comune riguardo il nuovo stadio. Quello è il vero bond per garantirsi il futuro.