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Roma, due gol per sperare

(IL MESSAGGERO, Trani) Il successo piace all’Olimpico, colorato di giallorosso: battere la Juve, e 2-0, non capita spesso, anche se è qui già campione e per l’8° anno di fila. Non si può sapere, invece, se questa vittoria porterà in dote il 4° posto alla Roma che, con gli stessi punti del Milan in vantaggio per gli scontri diretti, è ancora al 6°. Mancano 2 match al traguardo: obiettivo complicato, ma ancora possibile. Ronaldo non segna. È, però, lo stesso decisivo. Dopo un’ora fa arrabbiare Florenzi. Labiale di CR7: «Sei troppo piccolo per parlare». Il terzino-capitano, coinvolgendo i compagni fin lì impauriti, si scatena e decide la sfida. Splendido il gol e festa con la Sud, già prima del raddoppio di Dzeko.

ASSETTO RIVISITATORanieri, insomma, resta in corsa per la Champions proprio nella notte in cui imita Allegri e, specchiandosi nel collega, passa al 4-3-3. Il sistema di gioco, in questa sua nuova avventura a Trigoria, è inedito: mai usato nelle precedenti 9 partite. Al 10° match la virata, anche per vedere Zaniolo nel ruolo di mezzala sinistra e quindi più coinvolto. Eccolo di nuovo a centrocampo e non più defilato in corsia, nella linea con Nzonzi play, preferito a De Rossi appena recuperato e quindi non al top, e Pellegrini intermedio a destra. La formula è offensiva negli interpreti: il tridente accoglie contemporaneamente Kluivert, Dzeko ed El Shaarawy. Dietro, pronti ad inserirsi, proprio Pellegrini e Zaniolo, spesso utilizzati da trequartisti. L’atteggiamento, invece, è prudente. La Juve, con la nuova maglia metà bianca e metà nera, fa la partita e spaventa i giallorossi. I 7 assenti non indeboliscono i campioni d’Italia che si presentano senza lo squalificato Bernardeschi e gli indisponibili Bonucci, Douglas Costa, Khedira, Mandzukic, Perin, Rugani. Bastano in partenza Ronaldo a sinistra e Dybala centravanti mascherato. Anche perché Cuadrado è vivace a destra, Emre Can e Matuidi conquistano campo e Spinazzola vola a sinistra prendendo la rincorsa.

GAP ASSODATO – La Roma entra in campo con 30 punti di distacco dalla capolista e quindi non scopre certo nella notte dell’Olimpico l’attuale divario tecnico-tattico con la Juve. Che invade la metà campo giallorossa. Ranieri si difende con il 4-1-4-1, basso e arroccato. Si sacrificano Kluivert ed El Shaarawy per aiutare rispettivamente Florenzi e Kolarov. È, dunque, assalto alla porta di Mirante, subito bravissimo a deviare il destro di Cuadrado, liberato in area da Emre Can, e volare sul sinistro a giro di Dybala, al tiro su appoggio di Ronaldo che in slalom semina il panico. El Shaarawy è il più intraprendente quando c’è da ribaltare l’azione. E, rinunciando alla conclusione, imbuca a destra per Pellegrini che, calciando in corsa, scheggia la traversa (20° legno stagionale). Più pericoloso Dybala: Mirante è sulla traiettoria, ma lo salva il palo. Ancora Pellegrini: sinistro largo. El Shaarawy continua a ripartire, per interrompere l’assedio.

BARICENTRO AVANZATO – Il coraggio riappare ad inizio ripresa: la Roma, dopo l’intervallo, si accende, alzando il ritmo e diventando più intraprendente. Nzonzi spinge i compagni verso Szczesny. Pellegrini avanza, El Shaarawy accelera. Ronaldo discute con Florenzi prima di segnare in contropiede. Ma partendo in fuorigioco: rete annullata. Ranieri interviene a metà tempo: Cristante per Pellegrini (possibile stiramento). Allegri risponde con Bentancur per Pjanic, fischiatissimo dagli ex tifosi. Entra anche Under per Kluivert. Dzeko appare sul più bello. L’azione è di Florenzi, partecipa pure Under, ma il terzino scambia con il centravanti. Carezza in area per il vantaggio: scavetto di Florenzi che corre sotto la Sud imitando Spiderman. La fuga di Under, invece, è in pieno recupero: assist per Dzeko che chiude la sua serata da protagonista. Ronaldo scappa dal campo: solo 1 vittoria per la Juve in 7 partite. Come nel 2010 con Zaccheroni.

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