ROMA-JUVENTUS. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI
Cornice da serata importante e mestizia indotta dalla classifica, oltre che dal delittuoso pareggio di Genova. Potremmo riassumere così, l’inizio di una serata che porta il nome di una partita la cui storia meriterebbe sempre vibranti emozioni, non il quasi nulla delle recriminazioni.
Prima che Massa fischi l’inizio c’è spazio, in realtà, anche per una “bolla” di struggente nostalgia, nel momento in cui si vede Marcos Cafu palleggiare sotto la Sud, con il sorriso di sempre, con qualche chilo di vittoriosi ricordi addosso.
È Juventus autentica, vestita come un’Udinese di lusso, nella voglia di divertire e divertirsi a prescindere dai ritmi, variabili. Di certo, le accelerazioni quasi mortifere dei bianconeri danno l’occasione a Mirante di sfoderare perlomeno tre interventi provvidenziali su Dybala e compagni.
La Roma, che non sembra avere neanche stasera nelle corde i ritmi del vertiginoso agonismo di una squadra che deve o dovrebbe cercare ad ogni costo la vittoria, dopo venti minuti di sofferenza si assesta e riesce anche a far visita a Szczesny, soprattutto con Pellegrini che coglie anche un incrocio. Che dire? Che il tempo si chiude con Pjanic e compagni che indulgono a qualche giocata pseudo-circense e questo potrebbe essere il segnale che la Juventus si avvia verso un comprensibile rilassamento. Potrebbe.
Si ricomincia dalla medesima impressione, parlando di singoli, che si era avuta all’inizio del primo tempo: l’indolenza di Dzeko, la sua malinconia, potremmo aggiungere. Siamo ai titoli di coda: sono state inequivocabili le sue parole, inequivocabile la sua espressione.
Sussulti di agonismo in una mezza litigata tra Florenzi e Cristiano Ronaldo. Non è questa la spinta che servirebbe.
Al minuto 63 una percussione per vie centrali di Ronaldo, che trafigge Mirante, viene vanificata dal fuorigioco. Al minuto 66 un destro spiovente di El Shaarawy viene alzato da Szczesny oltre la traversa. Subito dopo, Cristante per Pellegrini.
Minuto 71: Bentancur per Pjanic, che si “gode” una passerella di fischi e improperi, ricambiando con un distaccato applauso. Che noia. Come se poi ci fosse tempo e spazio per pensare agli ex.
Minuto 75: giallo per Zaniolo, falloso su Cuadrado.Tre minuti dopo, Ünder per Kluivert.
Minuto 79, una lama di affilata qualità nel cuore dell’area bianconera: triangolo Florenzi – Dzeko – Florenzi, quest’ultimo entra dal settore destro e con uno scavetto supera Szczesny. Boato e rammarico, ripensando a Marassi.
Minuto 84: Alex Sandro per Matuidi, Cancelo per De Sciglio.
3’ di recupero. Minuto 92: Ünder in percussione sulla sinistra, parte Dzeko a destra: palla che attraversa l’area e finisce al bosniaco che trafigge Szczesny.
Sarà quel che sarà. Nel frattempo, nella città del Papa s’inchina ogni Cristiano.