Inchiesta stadio, primi patteggiamenti: «Campidoglio e Regione parti civili»
(IL MESSAGGERO) Stadio di Tor di Valle, arrivano i primi patteggiamenti. Ieri, davanti al gup, Costantino De Robbio, chiamato a pronunciarsi sull’associazione a delinquere capeggiata dal costruttore Luca Parnasi per realizzare il progetto dello stadio della Roma, due dei quindici imputati hanno manifestato la volontà (e un accordo con la procura) di patteggiare. Per Giulio Mangosi, difeso dall’avvocato Stefano Valenza, e Luca Caporilli, difeso dall’avvocato Michelangelo Curti, si prospetta una condanna a due anni. Anche se per Mangosi la pena, sospesa, potrebbe ridursi ancora. Entrambi i dipendenti di Parnasi, ai quali è stata contestata l’associazione a delinquere, dovranno pagare le spese della presunta corruzione, somme di poche migliaia di euro commisurate alle mazzette.
Intanto il gup ha accolto la costituzione di parte civile di Campidoglio e Regione Lazio, oltre che delle associazioni Cittadinanza Attiva e Codacons. A rischiare il processo, anche l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, l’ex assessore regionale e attuale consigliere Michele Civita, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni, il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. Fra gli imputati figurano Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune, Giampaolo Gola, ex assessore del X Municipio, l’architetto Paolo Desideri, e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact. Le accuse sono a vario a titolo di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. I pm ipotizzano una presunta corruzione nell’ambito della variante del progetto per lo stadio.