A Daniele De Rossi
(IL ROMANISTA, Cagnucci) Non c’è un senso. O se c’è, non è romanista. Non c’è niente di romanista in questa scelta. Fa male al petto di un popolo. Cosa ci guadagna la Roma rispetto a quello che perde? Perde un simbolo. Perde un collante. Perde un pezzo di se stessa. Un pezzo di noi. Perde quel cazzo di tutto che io e nessuno riuscirò a scrivere adesso. E manco domani. Cosa avrebbe comportato un rinnovo, quale reato aziendale si sarebbe compiuto? Cos’è che noi umani non capiamo? A come Amore e non A come Azienda, ma pure da questo punto di vista come lo vendi un brand senza sangue? Un marchio senza quella luce dentro? De Rossi è la faccia, gli occhi della Roma e, tanto, le nostre parole. Daniele De Rossi parlava per noi. Daniele De Rossi era il nostro vanto in tutto. Lo è. Lo resta. Non si ammaina. […]