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Roma, due partite per sapere

(IL MESSAGGERO, Liguori) Due avversari rossoblù, oggi il Cagliari, poi il Genoa e ci giochiamo davvero un pezzo di futuro. Ci sono Milan e Atalanta, il punto di vantaggio è uno solo, ma i nerazzurri volano, più di quelli a cui abbiamo regalato un punto a Milano, e il fatto che siano due squadre raddoppia la difficoltà. Ormai solo il campo decide cosa sarà la Roma e c’è chi pensa che in fondo sia sempre così.

Io no, sono sempre stato convinto che società, tecnico e giocatori dividano le responsabilità. Grandi risultati sono sempre frutto della forza di tutte e tre le componenti. La Roma no, è l’unica società guidata a distanza, il presidente non compare, tranne per le riunioni istituzionali che riguardano lo stadio, il Direttore è fuori e siamo senza guida, nel pieno caos delle voci, il tecnico è onesto e fa quello che può, mentre legge ogni giorno che potrebbe arrivare Sarri, oppure l’arrogante juventino Conte, a peso d’oro (ma quale?).

Chiacchiere per tifosi sprovveduti, speculazioni sulla passione altrui da parte di chi passione non ha mai avuta, nè dimostrata. Futuro incerto, dunque, ma presente di ferro, per uomini veri e la Romadi combattenti ne ha e anche di giovani che vogliono mostrare o confermare quello che valgono. A noi non resta che sostenerli fino in fondo, senza mezze misure.

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