MONCHI “Ho vissuto con una pressione tremenda”
L’ex DS giallorosso Ramon ‘Monchi‘ torna a parlare e lo fa in un’intervista a Quokka News. Tra i tanti argomenti, la sua passata esperienza nella Capitale. Queste le sue parole:
“Perché sono tornato? Una domanda difficile. Sono tornato perché quello che mi hanno detto per farmi tornare sembrava convincente. Quando me ne sono andato dal Siviglia, due anni fa, é perché credevo di dover cercare nuove motivazioni, visto che sono stato qui sia da giocatore che da direttore sportivo. Volevo un’esperienza fuori dalla Spagna.
Quando l’avventura a Roma è finita avevo un’opzione per andare in Inghilterra, poi ho ricevuto la chiamata del Siviglia. Sono tornato perché credo che posso aiutare a crescere questa società. Non sono tornato per salvare nessuno, né perché sono tifoso del Siviglia. Credo che fosse il momento giusto per dare al Siviglia le conoscenze che ho appreso in questi due anni a Roma.
Quando vai via dal tuo habitat naturale e ti trovi in un club come la Roma, dove c’è un’esigenza molto grande, o ti adatti al cambiamento oppure ti porta via la corrente. Ho dovuto imparare un’altra lingua, apprendere nuove forme di lavoro, ho vissuto con una pressione tremenda e mi è servito per crescere come persona. Il Monchi che è andato via non è lo stesso di quello che è tornato. Negli anni che sono stato via le cose sono andate avanti in maniera coerente nel Siviglia e voglio capire cosa si sta facendo e apportare quello che ho appreso a Roma e che credo che sia il futuro del calcio, anche con le nuove tecnologie. Devo dare un’accelerata al progetto per distinguerci dagli altri.
La Roma? La differenza è che le ripercussioni sono molto più grandi grande: è la Capitale d’Italia, ha più abitanti rispetto a Siviglia e ci sono molti più mezzi di comunicazione. Non ha vinto molto in passato e questo provoca una frustrazione che genera una pressione maggiore. Le tifoserie di Roma e Siviglia sono simili, sono vicine alla squadra, molto calde, appoggiano e viaggiano con la squadra. Le ripercussioni a livello sociale e mediatico sono certamente maggiori a Roma.
Il progetto in Inghilterra? Il calcio inglese sta cambiando, la figura di ds che prima aveva un ruolo secondario ora acquisisce più importanza. Io però da Siviglia non me ne vado. Se Perez mi desse carta bianca per essere ds del Real Madrid accetterei? A meno che non sia il presidente del San Fernando no”