TOPCAMPIONATOVOCE DEI TIFOSI

PENSIERI E PAROLE di Paolo MARCACCI

La sosta serve, dice.
Ma chi è che lo dice?
Nessuno, è un modo di dire.
Ah. E se per una volta, ma una sola, servisse davvero? Alla Roma, intendiamo, non soltanto a tutti i cronisti che stanno ricostruendo e sezionando i presunti momenti della rissa (non più presunta) tra Dzeko ed El Shaarawy.

A Claudio Ranieri potrebbe servire, compatibilmente con i sempiterni infortuni muscolari (ma un’indagine approfondita su cause e colpe non sarebbe il caso di svolgerla, prima del prossimo ritiro?), per…cucinare una puttanesca decente in vista di Roma – Napoli.

Avete letto bene: una puttanesca, magari con rigatoni integrarli, visto il girovita di qualche giocatore, almeno all’apparenza. Perché la puttanesca è quella ricetta, nata per caso, che le signore che praticavano l’arte più antica del mondo si trovarono un giorno a realizzare, con risultati peraltro brillanti, non avendo il tempo di andare a fare la spesa (per motivi diversi da quelli di Monchi eh!) e cercando di “accroccare” (termine particolarmente efficace per riassumere la stagione) gli ingredienti che avevano in frigo: pomodoro, un po’ di olive nere, peperoncino, un’acciughina…oddio, a Trigoria si sarebbe stirata pure l’acciughina, anche se priva di polpacci, ma questa è un’altra storia.

Quindi, dicevamo, confidando anche in un Napoli un po’ distratto da quello che per i partenopei sarà l’impegno europeo contro l’Arsenal, il tecnico e forse futuro dirigente giallorosso potrebbe cucinare un’apprezzabile puttanesca con gli ingredienti semplici del suo credo tattico, con l’ottimizzazione delle risorse tecniche e atletiche residue e con l’infusione del minimo sindacale di amor proprio in un gruppo che nei confronti dei tifosi (ma anche della società) si trova in posizione straordinariamente debitoria, in termini di impegno, attaccamento alla causa dal punto di vista professionale (non parliamo della maglia, dai, quella conta solo per chi la ama), voglia di dimostrare qualcosa, ma qualcosetta proprio, a una tifoseria che ha ulteriormente abbassato le proprie pretese.

Partiti sognando un degno spaghetto alle vongole, i tifosi romanisti meritano perlomeno un degno soffritto d’acciuga. Anche contro l’Empoli, in un lunedì sera, erano più di trentamila: se la meritano eccome una decente puttanesca; in fondo è solo merito loro se la stagione, perdonate il facile e volgare gioco di parole, non è ancora del tutto finita a puttane.

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