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ROMA-MILAN. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Che la scena, non solo inizialmente, se la prendessero i fischi e gli improperi, era più che giustificato. Del resto, Di Francesco docet, questo è un ambiente dagli orientamenti pessimisti. Forse anche un po’ perché si viene da una umiliazione che non può avere giustificazioni, ma questa è una nostra libera (e pessimista) interpretazione.

In realtà, a parte il clima da contestazione civilissima e nemmeno troppo aspra, la Sud regala una delle scenografie più belle e commoventi, a memoria di tifoso, attraverso il ricordo di Antonio De Falchi e del suo volto, per sempre giovane.

La Roma non è frastornata come e quanto ci si aspettava; è poco lucida quando deve occupare gli spazi in fase di non possesso, titubante in copertura e negli alleggerimenti difensivi, Fazio in testa, ma tutto sommato è viva, anche col piglio di un agonismo crescente, troppo penalizzato dai cartellini di Maresca (Manolas, Zaniolo).

Alzi la mano chi non teme il moltiplicarsi degli spazi per il Milan e il conseguente tracollo romanista, quando Piatek sblocca il risultato su servizio di Paqueta (falloso su Pellegrini) dal fondo, con Fazio che nemmeno fa in tempo a leggere la traiettoria.

Invece il tempo si chiude con una monumentale parata di Donnarumma su colpo di testa di Schick da attaccante di razza. Alla Pruzzo, ma diciamolo sottovoce.

Arriva subito, in apertura di ripresa, il pareggio di Zaniolo, che istintivamente e significativamente si lancia verso la Sud, nel frattempo svuotatasi per metà.

Partita in bilico: si percepisce il disagio del Milan che si aspettava una Roma ben più fragile e arrendevole, di fronte.

Fischi, perentori, quando Florenzi cede il posto a El Shaarawy.

Si arriva al minuto 70 con un decollo impressionante di Dzeko, su calcio d’angolo da sinistra, sul cui colpo di testa Donnarumma esibisce un intervento a terra di altissima scuola.

Kluivert per Schick, al minuto 81, quando da un po’ di tempo sta accadendo pochino. Lama nel buio, il colpo di testa di Pellegrini che batte sul palo alla sinistra di Donnarumma, il quale nulla avrebbe potuto farci.

Il finale è romanista.

Santon per Karsdorp nella Roma; Cutrone per Piatek e Laxalt per Suso nel Milan. A Gattuso il pari non dispiace.

Però Laxalt ci prova e Olsen è reattivo, a terra. Non è ancora finita per nessuno, forse.

3’ di recupero.

Finisce così: convalescenza, tra i fischi.

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