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Se si spegne la luce giallorossa

(GAZZETTA DELLO SPORT) Ogni volta che succede, Di Francesco sembra impazzire. Perché non sa capacitarsene e forse non riesce neanche a darsi un perché. Ieri, alla fine, ci ha provato con la questione della personalità e probabilmente ha ragione lui. Sta di fatto che anche a Bergamo la Roma ha dilapidato una vittoria che sembrava oramai già in cassaforte e che chissà quanto avrebbe fatto piacere a quei tifosi giallorossi il cui pullmino è stato preso a sassate (vetri infranti) poco prima della partita dagli ultrà bergamaschi, che ora hanno la polizia sulle tracce. Invece no, proprio come era successo già in casa con la Spal o in trasferta con Cagliari e Napoli.

A conti fatti otto punti buttati via, che oggi porrebbero la Roma al terzo posto in classifica, subito alle spalle di Juventus e Napoli. E poco importa che poi la Roma non abbia mai perso in questa stagione quando viene rimontata (3 vittorie e 5 pareggi), quel che conta davvero dono le occasioni lasciate per strada. Spesso senza un perché.

La prima clamorosa rimonta la Roma l’ha subita in casa con il Chievo, il 16 settembre scorso, dopo che Con El Shaarawy e Cristante aveva chiuso avanti il primo tempo per 2-0. Poi la partita di Napoli, dove fino al 90’ i giallorossi difendevano (anche se a fatica) l’1-0 di El Shaarawy, per poi cedere alla rete finale di Mertens. E quindi il folle 2-2 di Cagliari. Insomma, tre partite maledette, a cui ieri si è aggiunta appunto quella di Bergamo.

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