ACCADDE OGGI… 9 gennaio. 1977: 42 anni fa nasceva il “Commando Ultrà Curva Sud”
Il 9 gennaio 1977 segna una tappa fondamentale nella storia della Roma: in occasione della sfida casalinga cob la Sampdoria (3-0, rete di Musiello e doppietta di Di Bartolomei) appare per la prima volta sul muretto della Sud lo striscione di 43 metri del COMMANDO ULTRA’ CURVA SUD. Da quella data in poi, cambia la storia del tifo giallorosso, cambia la storia della Roma…
Quel giorno speciale, ci é stato racxontato proprio da Antonio Bongi, uno dei protagonisti di quella giornata. Ecco l’articolo uscito sulla nostra rivista numero 328. Buona lettura, ma soprattutto… tanti tanti auguri ai ragazzi del CUCS!!!
LA ROMA 328 – Gennaio 2015 (di Antonio BONGI)
CURVA SUD. CUCS: Il lungo striscione dalle bianche lettere…
Quel giorno era grigio, pioveva a sprazzi dal mattino, poi smise intorno all’ora di pranzo.
C’era qualcosa di strano nell’aria, le lettere dello striscione erano bianche, bianche su fondo rosso. Perché? «Meglio gialle» dicevano. «No, bianche staccano meglio, e poi la parola COMMANDO è più bella in bianco». Anche il signor Fortunato – l’amico di Fausto – che quello striscione lo disegnò da vero artista, ci disse: «Sì, il bianco lo vedo meglio».
Dal vecchio parterre, dove noi ci radunavamo tirando due calci ad un pallone tra una scritta ed un panino, guardando quello striscione steso sul lato destro della curva semivuota, vedevo quel mio disegno sul foglio protocollo realizzato live con le lettere grandi, stile Helvetica Bold, che risaltavano mastodonticamente. «Non voglio gente sotto in piedi che mi copre la scritta», pensavo.
Due bandieroni, uno tipo United States, l’altro giallorosso semplice attaccato su di un vecchio pennone della Sud e, i tamburi, pochi, ma bellissimi cominciavano rullando a farsi sentire. Ore 14:30, match time: i ragazzi non smettono di cantare, non sono molti ma lo fanno per novanta minuti. Mai successo. Qualche vecchio abbonato della curva storce la bocca: «ma sarà sempre così, che casino che fanno sti ragazzini…».
Sul prato verde c’è Agostino, un ventunenne col numero 8 cresciuto nel vivaio, mandato in esilio per un anno al vecchio Lanerossi Vicenza.
Ha il cuore giallorosso e sente che dalla Sud c’è un nuovo battito che scalda gli animi di quel pomeriggio nuvoloso.
Ha il tritolo nei piedi e sfonda per ben due volte la rete del malcapitato portiere sampdoriano, Cacciatori. L’altro gol lo firma un ragazzo dalle guance rosse venuto da Torviscosa nel Friuli, si chiama Giuliano Musiello, anche il suo nome è scritto nella storia del Commando. La gara finisce.
Il lungo striscione dalle lettere bianche viene ripiegato… domenica c’è la prima trasferta: Firenze. Dobbiamo esporlo con orgoglio sulla storica balconata della “Curva Ferrovia” del vecchio comunale. Non lo sapevamo ma nell’aria c’era qualcosa di magico: era nata la nostra leggenda.
CI SONO I TIFOSI DI CALCIO E POI CI SONO I TIFOSI DELLA ROMA… Cit. Agostino Di Bartolomei