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Schick, ultima chance per il grande assente


IL MESSAGGERO (Carina) – Ultima chiamata. Non solo per Di Francesco. Schick è al bivio. Anche l’alibi della scarsa continuità ormai è venuto meno. Con il ko del bosniaco, Patrick è sceso in campo dal primo minuto per 6 gare consecutive (4 di campionato e 2 di Champions). Domani, a meno di sorprese, sarà la settima.

I numeri, che poi non sono altro che lo specchio delle prestazioni, sono inquietanti. Considerando esclusivamente il campionato, l’ex Sampdoria ha disputato 9 gare. In quasi 600 minuti ha segnato un gol (proprio contro i doriani) ma il dato che lascia perplessi, paradossalmente, è un altro. Si tratta dei tiri in porta. Appena 11. Tradotto: 1,2 a gara. Tutti effettuati dentro l’area di rigore, nessuno da fuori. Sette nello specchio della porta avversaria, due al lato e uno respinto. E in più: zero assist, 20 palle perse, soltanto 9 falli subiti, 2 dribbling riusciti, altrettanti falliti.

Più che la fotografia di un attaccante in crisi è quella di un ragazzo assente. Poco partecipe al gioco sia in fase conclusiva che di costruzione. Un’involuzione che ormai è deflagrata in caso. Ormai l’ipotesi-prestito a gennaio appare scontata. Dal campo: ieri De Rossi s’è unito al gruppo partecipando per intero alla seduta. In un momento di estrema difficoltà, anche a livello di riferimenti nello spogliatoio, Di Francesco sta pensando se convocarlo o meno. La presenza del calciatore sarebbe più simbolica che altro.

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