JUVENTUS-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – 1-0, ennesimo, in una trasferta che per la Roma è sempre stata complicata, anche nei suoi anni migliori che non coincidono con gli ultimi sette, semifinale Champions a parte.
Primo tempo appannaggio totale dei bianconeri i quali, più che per il numero di occasioni, mantengono l’iniziativa contro una Roma comprensibilmente timida.
Al solito, o quasi, ti “tradiscono” quegli acquisti – in questo caso Santon, lodevole per impegno – sui quali, se ti permetti educate critiche ad agosto, conscio della loro storia calcistica, sei un disfattista se non un “nemico”.
I giocatori che vestono la maglia della Roma si tifano, ci mancherebbe, ma sottolinearne l’inadeguatezza – quando in maniera inopinata si parla di scudetto – è solo un dovere sia per i sostenitori che per i giornalisti.
In questo momento, direi in quest’annata, bisogna accontentarsi dei “brodini caldi”: ripartire dallo spirito del secondo tempo, corroborato da un Kluivert certamente più attivo di un irriconoscibile Florenzi; da Perotti, che pur a meno di mezzo servizio vale il doppio dell’attuale Under; da Džeko, rivisto finalmente sul terreno di gioco.
Il quarto posto appare una corsa tra gamberi: ora lo occupa la Lazio, che non vinceva da più di un mese e che ti è davanti appena quattro punti.
Sassuolo e Parma sono tappe cruciali per restare in zona, prima di vedere se, finalmente, Monchi riuscirà a trovare calciatori adeguati da mettere a disposizione dell’allenatore, con un mercato di gennaio che dovrà essere rapido e incisivo.
Alcune considerazioni sparse, infine: Zaniolo basso vicino a Cristante, perché no? Che Manolas venga tenuto a lungo a queste latitudini e non usato, al solito, per ripianare bilanci… Cari Signori Giacomelli e Massa, chissà se sullo 0-0 o sullo 0-1 vi sareste accorti dell’intervento su Zaniolo, decisivo per annullare il goal di Douglas Costa…
Buon Natale, comunque, a tutti!