STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

EMPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Campo spesso avaro di soddisfazioni, avversario scorbutico e simpatia – dal presidente all’allenatore – non certo di casa. Anche per questi fattori i tre punti ottenuti a Empoli sono di gran valore.

Forse, anzi di certo, non una prestazione scintillante: soprattutto in un secondo tempo di eccessiva superficialità, in cui si è rischiato di far pareggiare gli avversari anche per colpa della concessione di un rigore, diciamo così, rivedibile.

Contano comunque i numeri, che dicono di una Roma alla quarta vittoria consecutiva coppa compresa, con 14 reti all’attivo e una sola (regalata) al passivo.

La squadra è tornata a girare: difende in linea generale meglio e ripropone con efficacia, già dalla partita col Viktoria Plzen, quella tattica del fuorigioco che così bene funzionava un anno fa.

Džeko, che sembrava partito in tono minore, ha disputato al contrario una partita di grande qualità: si è mosso su tutto il fronte d’attacco e non solo, innescando anche varie azioni fino a trovare la rete della sicurezza.

Buono l’esordio dal primo minuto di Luca Pellegrini, visto più volte a lottare fisicamente con uno non tenero come Acquah: una piccola ingenuità sul fallo che consente a Bennacer di colpire il palo su punizione, ma si parla sempre di un ragazzo di 19 anni.

In tono leggermente minore Lorenzo Pellegrini rispetto alle ultime due scintillanti prestazioni, ma un’ottima occasione per Ünder nel primo tempo e la punizione pennellata del goal partono dal suo piede.

Nzonzi sfrutta finalmente la sua mole trovando la prima rete in giallorosso, all’interno di una prestazione di sostanza ma ancora eccessivamente avara d’iniziative in fase di proposizione.

Sarebbe stato meglio proseguire con le partite, vista la fase di ripresa della squadra, ma purtroppo arrivano le immancabili nazionali: il pensiero è sempre quello che tutti tornino poi a disposizione senza infortuni.

 

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