di Alberto MANDOLESI – Falcão 65 anni… Un aneddoto dal libro “Roma 80” ⚽️
Avevo appena acquistato una decappottabile della Volkswagen: 1300cc di cilindrata, dall’aspetto sportivo e divertente. Ne avevo parlato spesso con Paulo che aveva accarezzato l’idea di comprarne una uguale. La ritirai due giorni prima di una trasferta di Coppa Italia contro l’Avellino.
Al Partenio andò tutto bene. La Roma vinse con un gol di Prohaska, e negli ultimi minuti Liedholm volle concedere al giovanissimo Giuseppe Giannini l’opportunità del rientro in Prima Squadra dopo lo sfortunato esordio della stagione precedente contro il Cesena.
Sceso negli spogliatoi per le solite interviste, Paulo mi domandò come fosse andato il viaggio con la macchina nuova. “Ottimamente – risposi – Piuttosto perché non torni con me, così te la faccio provare?” “Aspetta che chiedo il permesso al mister” – replicò convinto. E dopo qualche minuto tornò per darmi la buona notizia: “Ho avuto l’OK, però per correttezza dovrò uscire in pullman assieme alla squadra. Potrò scendere solo al casello dell’autostrada. Seguimi con la tua macchina”.
Al Casello il pullman non si fermò. Eravamo nel 1983, non esistevano i telefonini. Pensai che si sarebbe fermato qualche chilometro dopo nell’Hotel dove la squadra aveva alloggiato la sera precedente, ma anche lì l’autista tirò avanti. A quel punto diedi un’accelerata ed arrivai a casa in meno di due ore.
Il giorno seguente mi chiamò Pato: “Ma cosa hai combinato a Paulo? E’ incazzatissimo con te. Dice che l’hai lasciato a piedi sull’autostrada!”
Sapete cosa era successo? Mister Liedholm aveva, si, concesso il permesso a Paulo di tornare con me, ma a condizione di scendere al casello autostradale di Roma Sud. Morale? Giunto a quel casello, Falcão fece accostare il pullman della Roma dicendo ai compagni di squadra che doveva provare la mia spider, ma io li avevo superati da un pezzo.
Così, dopo lunga attesa, sollecitato dagli sfottò del resto della squadra, Paulo fu costretto a risalire tra i cori di scherno dei colleghi che lo presero in giro fino all’arrivo. Avevo commesso un vero sacrilegio: avevo lasciato il “Divino” a piedi in autostrada 😱