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GANDINI “Le vittorie le portano i giocatori, supportati dai tifosi. I proprietari devono capire che si lavora con le emozioni delle persone”

L’ex AD giallorosso Umberto Gandini è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica “Tutti Convocati” su Radio24. Queste le parole dell’ex dirigente giallorosso che ha lasciato il club poche settimane fa:

Sul mercato ci sono due dirigenti come Marotta e Gandini.
“Mi fa piacere essere conteso sul mercato. Ho lasciato Roma, ma non torno al Milan per una serie di motivi, dopo aver parlato con Gazidis con cui abbiamo concordato che non ci fossero le condizioni per tornare alla società rossonera”.

Dove vuole andare?
“Di entrare un ambiente culturale che non conosce. Se mettiamo la Premier e la Serie A ci sono molte differenze non solo per i ricavi. Sono arrivato a Roma nel 2016 e la faccenda dello stadio della Roma era già avanzata e ci sono passato marginalmente. uno dei problemi che dovrà affrontare Gazidis è il livello culturale. E poi c’è un altro problema per un proprietario straniero sono i ricavi. Ci sono 3-4 anni per arrivare ai vertici dell’Arsenal. Cosa vorrei fare? Sono in una situazione in cui posso valutare con calma. Se dovessi scegliere andrei in un grande club all’estero però devo essere realista e tutti le big europee i posti sono già occupati. Un posto di ad nella Lega è allettante. Squadre italiane? Dopo aver lasciato il Milan avrei detto che non sarei mai andato in un club italiano, e invece sono andato alla Roma, unica società in cui sarei potuto andare”.

Monchi?
Con lui ho lavorato poco più di una stagione, lo conoscevo anche prima per il trasferimento di Bacca. Monchi ha una conoscenza vasta dei giocatori. È facile riconoscere grandi campioni dalla Francia come Nzonzi, ma difficile trovare talenti come Under. Ha un progetto di medio termine. Lui è qui per far arrivare la Roma vincere tutti gli anni, ma non vincere non vuol dire fallire. La Roma è attrezzata, pensavo che quest’anno partisse in maniera diversa, sono stato sorpreso negativamente. L’inizio è stato simile a quello dell’anno scorso: ci si chiedeva se Di Francesco era bravo o no, il problema Dzeko. Le vittorie le portano i giocatori, supportati dai tifosi. I proprietari devono capire che si lavora con le emozioni delle persone”.

Che sensazioni hai avuto quando ha visto Berlusconi e Galliani al Monza?
“Il tempo non è passato. È molto bello per il calcio perché sono due persone che amano il calcio. Galliani è contento per questa nuova avventura”.

 

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