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EDICOLA. Roma, quanti rimpianti: sono le piccole a frenarla

GAZZETTA DELLO SPORT – «What if?». Che cosa sarebbe successo se? Uno dei passatempi intellettuali di una certa cultura statunitense – filtrata peraltro anche nel mondo dei «comics» supereroistici – alla Roma di questi tempi ci starebbe proprio bene. Che cosa sarebbe successo se Cleopatra avesse avuto un brutto naso? O se Napoleone non avesse invaso la Russia?

Così, in chiave di storia minima calcistica, che cosa sarebbe successo se la squadra di Eusebio Di Francesco avesse battuto in casa Chievo e Spal? E se non avesse perduto a Bologna? Mentre gli scenari storici sono meno addomesticabili alle certezze, la classifica della Serie A invece porta con sé la sicurezza dei numeri: la Roma avrebbe 6 punti in più. (…)

Naturalmente Di Francesco ha il dovere di non guardarsi alle spalle, però sa bene come quello che la squadra sta attraversando è solo un processo di maturazione. «Dobbiamo crescere – ha spiegato –. Alcuni giocatori devono ancora assimilare determinati concetti e assorbire la realtà romana che può creare difficoltà. In fondo abbiamo fatto ancora poche gare e abbiamo cambiato un po’. Perciò, devo convincere i ragazzi che possiamo migliorare». (…)

Come tutte le cose della vita. In fondo l’ottovolante (o le montagne russe) è una condizione a cui siamo tutti abituati. Certo però che i rimpianti a Roma – pur se nessuno vuole darsi per vinto – ora pesano parecchio.

 

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