DIRITTI TV. L’Antitrust ha aperto l’istruttoria su Sky
MILANOFINANZA – Il calcio di Serie A è tornato nel mirino dell’Antitrust. Dopo la maxi multa da oltre 66 milioni (51 milioni solo a Mediaset ) comminata nel 2015 in seguito all’assegnazione dei diritti tv 2015-2018 e bloccata poi dal Tar del Lazio, l’authority è di nuovo entrata in azione. E dal 28 agosto scorso ha messo nel mirino i pacchetti ceduti, nell’ambito della difficile gara gestita nei mesi scorsi dalla Lega Serie A relativa alla vendita delle immagini 2018-2021 che, dopo due bandi andati a vuoto, ha portato alla spartizione Sky Italia-Dazn.
L’Antitrust ha avviato l’istruttoria, quasi due mesi fa, nei confronti della pay tv satellitare guidata da Andrea Zappia per due condotte che potrebbero aver violato il Codice del Consumo nella fase di promozione dell’offerta del pacchetto calcio serie A per la stagione 2018/19 e nella fase di gestione del contratto. Nel dettaglio, come emerge dal bollettino settimanale dell’authority, con la prima violazione nella fase di presentazione dell’offerta, Sky “avrebbe posto in essere, nei confronti dei nuovi clienti, una condotta ingannevole inerente alla modalità di presentazione, sul web e tramite spot televisivi, dell’offerta del pacchetto Sky Calcio per la stagione 2018/19”.
A fronte dell’enfasi del claim utilizzato sul web “Il tuo calcio, tutto da vivere”, inserito nelle principali pagine del sito, “Sky non avrebbe informato adeguatamente il consumatore sui limiti dell’offerta relativa alla trasmissione e fruizione delle partite di serie A, in particolare, con riferimento alle fasce orarie”.
La seconda violazione evidenziata dall’Antitrust riguarda invece la gestione del contratto Sky, che “avrebbe indotto i propri clienti, già abbonati al pacchetto Calcio, al rinnovo automatico del suddetto contratto nell’erronea convinzione di poter disporre, anche per la stagione 2018/19, del medesimo contenuto del pacchetto dell’anno precedente, ovvero la visione di tutte le partite di calcio della serie A senza che questi fossero consapevoli del diverso contenuto dell’offerta”.
Sky, infine, spiega l’Authority, “non avrebbe inoltre prospettato a tali clienti la possibilità, a fronte della modifica dell’offerta, di recedere senza il pagamento di penali, costi di disattivazione e restituzione degli eventuali sconti di cui hanno fruito”.
(fonte: MILANOFINANZA)