VOTI A RENDERE di Paolo MARCACCI
Nuova puntata della rubrica del nostro geniale Paolo Marcacci che da buon professore, dà i voti al weekend appena trascorso… Una rubrica da non perdere…
10) La nazionale femminile di pallavolo
Innanzitutto una precisazione di orgoglio linguistico: Italvolley lasciamolo al sensazionalismo dei rotocalchi.
Bravissime tutte, campionesse nell’orgoglio e nella concentrazione, fino all’ultimo secondo. Bellissime, inoltre; soprattutto perché rappresentano anche tutta la varietà della bellezza, nei colori e nei lineamenti. Un argento che assomiglia molto all’oro. Unica nota triste, la strumentalizzazione politica di sinistra e destra: un’Italia, quella, che continuerà a uscire sconfitta sul serio.
9) Kimi Raikkonen
Condotta di gara lucidissima, ad Austin, in Texas; ha “sentito” le gomme fino al massimo del loro utilizzo possibile. Più che la strategia, stavolta si deve premiare la sensibilità di guida.
8) Mauro Icardi
Signore e padrone dell’area di rigore, indipendentemente da quanto possano agevolarlo gli errori altrui. Una parte del voto va al calibratissimo cross di Vecino, non così tanto “alla cieca” come è stato definito in qualche servizio televisivo.
7) Atalanta
Ilicic in grandissimo spolvero, con una tecnica che a certi livelli può fare una differenza enorme. La Dea sembra avere ritrovato gambe e identità tattica, aspettando la riprova della continuità dei risultati in test più impegnativi.
6) Leonardo Semplici
Merita, mediamente, perlomeno un voto in più, come tecnico e come motivatore. Ma la Roma di sabato scorso, nel secondo tempo ancor più che nel primo, ha fatto di tutto per agevolare il compito ai suoi uomini.
5) Nicolò Barella
A Firenze, nervoso e pericolosamente falloso, in più di un’occasione.
4) Sebastian Vettel
Prima ancora di perderlo matematicamente, cosa che avverrà nella prossima gara, il mondiale lo ha lasciato andare calando di tensione, di gara in gara. Ecco perché bisogna ammettere che Hamilton gli è superiore, pur non essendo più veloce: perché quando sale la tensione l’inglese la gestisce al meglio, diventando ancora più lucido.
3) Eusebio Di Francesco
Nessuno è innocente, quando si fanno certe figure, nemmeno l’autista del pullman. Se la squadra è poco motivata durante gli allenamenti e si applica poco nel lavoro – ipse dixit – chi è il responsabile? Vogliamo poi parlare della formazione scesa in campo contro la Spal e dei correttivi apportati in corso d’opera?
2) “Gigio” Donnarumma.
Uscita disastrosa, dissennata, scriteriata. Si sta profilando, per lui, il rischio più grave che possano correre i predestinati: quello di avere un grande avvenire dietro le spalle. A onor del vero, vanno contabilizzati interventi importanti durante il derby, da parte sua. Ma l’errore che lo decide è troppo grave, oltre ad essere l’ultima istantanea della stracittadina milanese che resta negli occhi.
1) Acqua Uliveto
Anche se fosse stata una svista, a certi livelli pubblicitari e di marketing sarebbe imperdonabile. Anche se.
(foto: FIPAV)