EDICOLA. Niente più cronache di parte: addio agli speaker del tifo
IL MESSAGGERO (Serio) – Ti portavano la curva in casa. Suggeriti (ma anche no) ai deboli di cuore nel senso che si facevano carico di parte del patimento. Della serie: cari telespettatori, stiamo soffrendo per voi. Da Carlo Pellegatti a Raffaele Auriemma, da Guido De Angelis a Carlo Zampa, da Antonio Paolino a Christian Recalcati, Mediaset Premium è uscita dal gruppo dei diritti tv della serie A e i suoi telecronisti-tifosi appendono al chiodo il microfono dei (nostri?) istinti primordiali.
URLO ERGO SUM – L’idea, undici anni fa, travasata dalle tv locali: sdoganare la narrazione faziosa, il calcio raccontato in stile Wilma passami la clava. Il papà di tutti, Pellegatti, 35 anni di Milan ad alta tensione: grida, pianti di gioia o di dolore, Pirlo «Trilli Campanellino», Shevchenko «Il Vento dell’Est», David Beckham «Il principe di cachemire» (prima che a Sky si unisse Dazn erano già pronti «Atlante il Titano» per Higuain, «Falce Dentata» per Strinic, «Vampata di calore» per Laxalt). Sull’altra sponda milanese, Christian Recalcati: a ogni gol preso dall’Inter quel «ma daaaaaiiiiii» («Ma daaai, ma stiamo scherzandooo, ma Politano è alto un metro e quarantasette, D’Ambrosiooo»), a ogni gol di Zanetti un coccolone («Bacia la magliaaa, capitano, bacia la magliaaa»). A Napoli, Raffaele Auriemma ovvero «Si gonfia la reteee,si gonfia la reteee», epoiquel gol di Lavezzi a Cagliari («Arsenico e champagne, prima ti stordisce e poi ti finisce!») o quella vittoria azzurra in casa Juve («Vogliamo morire qui, seppelliteci qui a Torino»). La Juve, allora, e le vocali allungate – un classico del genere – di Antonio Paolino: «Sì, sì, sì, sì, sììììììììì… Hiiiguaiiin, che ripartenza Juve, che palla in diagonaleeeee», «La rete di Khedira, Khediraaaaaa», «Benatiaaaa… Ben-Hur Ben-Hur Ben-Hur… Benatiaaaaa».
COPYRIGHT – E ancora a Roma, Carlo Zampa e Guido De Angelis. Il primo, The voice of Rome: «Go-go-go-go-go-goooooool», «Goooool… l’ha fatto ancora lui, alla facciaccia vostra, tre su tre ce ne ha risolteeee, tre su treee» (Totti in Roma-Torino 3 a 2), «A’ bbello de nonnaaa, a’ bello de nonnaaa» (Florenzi in un Lazio-Roma 1 a 4). Il secondo, toglietemi tutto ma non la Lazio: «Yyyeeesss, Ciro sole mio, una booombaaa sotto la Maestrelli» (un Lazio-Milan 4 a 1), «tira Marcooo, tira Marcooo… Paroloooo, Marchetto mio, amore mio, Lazio in vantaggio al San Paolooo» (un Napoli-Lazio 2 a 4).Cos’è?È tutto copyright. Vedi anche alla voce soprannomi: Chiellini che diventa «King Kong», Candreva «Vota Antonio», Handanovic «Iceman», Nesta «Tempesta Perfetta». Tu chiamale, se vuoi, variazioni (di stile). Perché i telecronisti-tifosi sono stati anche quella cosa lì: un esercizio (bestiale)di fantasia.