COLPI DI TACCO di Mario BIANCHINI
I “giubboni ” del Presidente…
Sotto l’ombrellone in riva al mare, alla frescura di montagna, nel giardinetto di casa , è delizioso abbandonarsi a letture che accarezzano la mente. I testi impegnativi, gradevoli in inverno, lasciano il posto alle curiosità, alle storie amene, a racconti d’avventura. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Non c’è bisogno di scavare negli archivi. Per l’amarcod che frulla in mente, basterà sfogliare il “Blogger Giallorosso “. Il libro è una miniera di storie romaniste.
Un capitolo, assai caro, riconduce ai fasti della Coppa dei Campioni, alle tappe che condussero la formazione di Liedholm alla finale con il Liverpool. Non desidero neppure sfiorare la serata della lotteria. Bastano e avanzano i sospiri dei “cinquantacinque secondi” in cui la Roma salì sul trono dei campioni.
Il pensiero corre al calcio giocato di una squadra strepitosa, a quella sera di Berlino dove, nonostante la sconfitta di misura calcolata, controllata, i giallorossi entrarono in semifinale. Faceva un freddo cane, rischiai addirittura la “ghirba”. L’avventura è raccontata in un capitolo del “blogger giallorosso”. Ma essa passa in secondo piano ricordando il prologo fuori da ogni immaginazione, ideato da Dino Viola, presidente dalla fantasia a dir poco sorprendente.
Stava per scattare il tour europeo. Alla vigilia della partenza , gli venne in mente un’idea, oggi impensabile , farebbe inorridire anche James Pallotta. Con la semplicità di un padre di famiglia, in ambasce per i figli esposti al freddo e alle intemperie, alzò il telefono per ordinare uno stock di giacconi imbottiti , caldi, come un nido di teneri piumati.
Nessuno poteva immaginare. Quei giubbotti color grigio canna di fucile, impreziositi dallo stemma romanista in cui spiccava la figura del lupetto, erano destinati in dono ai giornalisti. Convocati nella sede al Circo Massimo, gli inviati al seguito li trovarono allineati , pronti per essere indossati. “Vi ho visti rabbrividire – attaccò il presidente dall’ineguagliabile ironia, assistito da Gilberto Viti , altro storico personaggio – ho pensato di fare cosa gradita. Sù, poche storie, ognuno scelga la propria taglia “.
In un baleno, la sede della Roma assunze le sembianze di un “atelier” sotto le feste natalizie, con il presidente che controllava , consigliava. Un quadretto d’altri tempi. Vedendomi perplesso, si avvicinò e mi disse :” Fammi vedere, voltati. Prendilo abbondante. Ma devo dirvi tutto. Vi muoverete meglio.” Ci ritrovammo all’aeroporto.
Sfoggiavamo i giubbotti uguali a quelli dei giocatori. In segreto ci sentivamo importanti , meno Franco Melli , laziale sottotraccia ( garbatamente rifiutò la giacca ) insieme con Nello Governato, ex mediano della Lazio, approdato con miglior fortuna al giornalismo, inviato di Tuttosport a raccontare le imprese della Roma. Quando si dice la ‘scalogna’. Di peggio non poteva capitare.
Raccontato l’inedito , con Dino Viola “sarto ” di gran moda , testimone di semplicità , nessun paragone con i moderni dirigenti, passiamo all’avventura :” con la Roma a Berlino, quando rischiai la ‘ghirba’. Ma questa è un’altra storia. Rischierebbe di ingombrare quella dei giubboni ai freddolosi giornalisti.
Unica, irripetibile, indimenticabile.
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