EDICOLA. Roma, il caro rinnovi
IL MESSAGGERO (S. Carina) – Quattro volti in attesa di rinnovo. Alisson, Florenzi, Di Francesco e Pellegrini: storie diverse con l’augurio che l’epilogo sia il medesimo. Ossia, rinnovare (o prolungare) con la Roma. Se quello del tecnico può essere considerato una formalità (a tal punto che non c’è, almeno ad oggi, un appuntamento in agenda) diverso il discorso per gli altri tre. In realtà, per Pellegrini (che ieri è convolato a nozze) è parzialmente differente.
Qualche giorno fa Lorenzo è tornato sulla famosa clausola (salita a 30 milioni in virtù delle presenze stagionali) della quale si dibatte da tempo: «Averla non significa che ogni anno si debba cambiare squadra». E in effetti la volontà del centrocampista è quella di rimanere a Roma anche perché, eventualmente, per muoversi ci sarà tempo. Il valore determinatosi quest’anno varrà infatti per l’intera durata del contratto (scade nel 2022) e sarà pagabile in due annualità.
Praticamente un affare per il potenziale futuro acquirente ma anche un punto di forza per il calciatore. Che va sottolineato, non ne ha mai fatto una questione di soldi. Poteva andare al Milan, guadagnando almeno 400-500 mila euro in più, già la scorsa estate e invece ha scelto la Roma. Il tutto però subordinato ad una crescita tecnica. Che nelle idee di Lorenzo deve proseguire. Tradotto: in questo primo anno in giallorosso, Pellegrini nelle gerarchie è partito dietro Strootman e Nainggolan. Ora, dopo la stagione di praticantato, cerca lo step decisivo, forte sia della convocazione in nazionale (per la quale rinuncerà al viaggio di nozze) che delle offerte di mercato. In primis della Juventus: se parte Khedira, lui o Cristante (nel mirino anche di Monchi) sono i sostituti richiesti da Allegri.
LE SPINE DELLA ROSA – Alisson e Florenzi sono invece i casi più complicati. In tempi non sospetti, a domanda diretta su un possibile futuro alla Totti o alla De Rossi, il centrocampista fu sincero: «Non lo so, è difficile dirlo. Da un lato penso sì, c’è la voglia di fare il percorso di Daniele e Francesco anche se già so che non potrò mai arrivare ad essere come loro. Quindi magari dico di sì, però non è detto. Non mi posso precludere nulla». Su questo «non mi posso precludere nulla», negli ultimi mesi si sono inserite a fari spenti e in tempi diversi la Juventus (fine dicembre) e l’Inter (recentemente).
A Torino gli ex compagni lo hanno già chiamato. A Milano ci ha pensato Spalletti. Florenzi a Roma sta bene. È la sua città, gli piacerebbe dunque restare ma a 27 anni non esclude altre vie. La palla passa a Monchi che spera di trattenerlo e già nel prossimo weekend (quando il ds si aspetta di ricevere anche la risposta di Marcano) è pronto a convocare nuovamente l’agente Lucci per parlarne. Non sarà semplice: la richiesta del calciatore viaggia sui parametri di Strootman (3,5 milioni più premi). Cifre che a breve potrebbe chiedere anche Alisson, sulla cui permanenza si sono spesi Di Francesco, Pallotta e Monchi. Il condizionale è subordinato al fatto che anche per il brasiliano, come per il tecnico, ad oggi non è fissato un appuntamento in agenda. Ma se per Eusebio il motivo è che viene dato per scontato il rinnovo, diverso è il discorso che riguarda il portiere. Si torna, in questo caso, alla stella polare che caratterizza il mercato della Roma: «È la qualità delle offerte a indirizzare le scelte».
La sensazione, avvalorata da qualche indiscrezione off record, è che l’attesa sia dovuta al fatto che il club e il ragazzo (rimasto sempre vago sul proprio futuro) sanno che dopo la finale di Champions si materializzerà l’offerta del Real Madrid (per la quale da tempo intermediari sono al lavoro). In quel caso bisognerà riflettere seriamente. Sia a Trigoria (la valutazione di partenza è 80 milioni, ora a bilancio figura per 4,8) che Alisson.