ANNO ZERO di Paolo MARCACCI
Come faccio a spiegartela, ragazzo mio? Questa è l’unica partita il cui “nome”, se così si può dire, smette per un po’ di rendere i romanisti tutti uguali – come sacrosantamente deve essere – di fronte alla loro passione. Perché vedi, per te è soltanto una prestigiosissima finale del presente, anno 2018, terzo millennio; per i romanisti nati dalla prima metà degli anni settanta, a scendere verso i più anziani, è roba quasi metafisica; luogo dell’anima. L’anima de li mejo mortacci, peraltro, visto come segnò le nostre adolescenze. E non sto qui a spiegarti ciò che hai tutto il diritto di non comprendere, perché non puoi sapere cosa fosse la vecchia Coppa dei Campioni, per esempio, nella quale solo le prime d’Europa si confrontavano e non c’era in giro alcun Salisburgo, o simili, a conquistarsi un titolone il giorno dopo.
Però anche noi, romanisti di certe annate, dovremmo smetterla di ammantare della nostra retorica ferita questa gara; dovremmo smetterla di rimembrare i baffi di Graeme Souness e i suoi pantaloncini da majorette; la danza di Bruce Grobbelaar che ne faceva quasi un Celentano maldestro; la risata beffarda di Kenny Dalglish che ieri come oggi è l’unico uomo ad avere le guance più rosse di Heidi. Se è vero, come è vero, che dobbiamo smetterla di pensare alla rimonta col Barcellona e agli occhi spiritati di Manolas, figurati se possiamo ancora soffermarci su quanto accaduto trentaquattro anni fa. Trentaquattro. Non dobbiamo, o almeno non dovremmo; anche perché per quante volte tu l’abbia vista nei filmati di repertorio, mai potrai capire il prima o il dopo, tantomeno il durante che per noi non è mai esistito.
Però, oggi come allora, ragazzo mio, vale la pena di seguire l’insegnamento di Coda di lupo, quando dice che “…Al dio degli inglesi non credere mai…” e stasera, ovunque tu sia, non necessariamente allo stadio, urla con quanto fiato hai in petto, fino alla fine; tu non lo sai, ma lo stai facendo per tuo padre, per tuo nonno e per tutti i romanisti che non hanno fatto in tempo.
Forza Roma.