ROMA-FIORENTINA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Una Fiorentina semplicemente ordinata batte una Roma che da più settant’anni non perdeva così tante gare in casa.
Contro i viola Di Francesco si trova costretto tra le esigenze di turnover (per le fatiche delle due gare già giocate negli ultimi sette giorni, non in previsione di martedì prossimo!) e la purtroppo totale pochezza di molte seconde linee.
Mancano Ünder e Perotti: gioca El Shaarawy e, dall’altra parte, tocca a Defrel, all’ennesima prestazione improbabile della sua stagione. Mai un movimento ad allargarsi, mai una soluzione d’appoggio per i compagni e, quando gli capita la palla buona sul dischetto del rigore, perde il tempo giusto facendosi chiudere.
Florenzi e De Rossi hanno disputato da titolari le ultime due partite, non possono che andare in panchina; ecco quindi Bruno Peres (attivo in avanti, responsabile sul raddoppio di Simeone) e Gonalons, le cui performances di timido imbarazzo restano un mistero, vista la storia del calciatore: dai tempi di Tachtsidis, in un Genoa-Roma, non vedevo il regista della Roma “bypassato” dai compagni.
A sinistra Kolarov, 180’ tra Bologna e Barcellona, non può che riposare: la Roma ha però venduto Emerson e acquistato un calciatore giunto infortunato. Bisogna quindi arrangiarsi con Juan Jesus, che va meglio in avanti (buoni cross, un goal – perché Fabbri ha fermato il gioco? – da metà campo) che dietro (in occasione dello 0-1 Benassi, inizialmente, lo controllava lui).
Insomma, l’allenatore che, come tutti, ha le sue responsabilità, deve affrontare anche le contingenze: dalla condizione e dalla qualità di alcuni uomini, passando per i soliti pali e le traverse, fino alle scelte sbagliate dei calciatori nei momenti topici (Nainggolan – evidentemente non al meglio – perché quel tiro di piatto su grande giocata di Schick?).
Martedì, anche se a molti pare non interessare, c’è comunque un impegno che, se non affrontato al meglio, rischia di essere un’altra amarissima serata e non certo per la (probabile) mancata qualificazione.
Da mercoledì ci si occuperà poi, prevedibilmente, solo del campionato, per provare a tornare in Champions League. Sperando, tra un anno, di poter finalmente contare su una rosa adeguata ad affrontare le varie competizioni.