EDITORIALECOPPE EUROPEE

LIVERPOOL-ROMA EDITORIALE. Remuntada o no, stiamo scrivendo la storia…

Sarebbe troppo facile in questo momento criticare tante delle cose che abbiamo visto ieri sera: l’approccio alla partita, la scelta del modulo, l’undici titolare, il riscaldamento fatto a Roma, etc. Scusate, ma in questo momento non ce la sentiamo di criticare società, allenatore e squadra che hanno fatto una impresa storica già solo a uscire indenni dal girone di Champions, figuriamoci ad arrivare tra le prime quattro. Si, avete capito bene, tra le prime quattro: ci siamo messi dietro corazzate Barcellona, Chelsea, Man City ed United, Arsenal, PSG, Atletico Madrid, Juventus, etc. Nella classifica Deloitte per incassi, la Roma sta al 24 posto (gennaio 2018), ciò vuol dire che abbiamo sorpassato ‘sul campo’ ben 20 squadre!

Riguardo a ieri, il grande rammarico è quello di aver cominciato bene la partita contro il Liverpool di Klopp, schiacciandoli da subito e mettendoli in difficoltà, grazie ad un pressing asfissiante ed una squadra corta che non lasciava spazi agli avversari. Poi è avvenuto un crollo tanto mentale quanto fisico di tutta la squadra ed i giallorossi hanno smesso di giocare, con Alisson che si è ritrovato calciatori tirare ovunque (e quando non ci arrivava lui, ci pensavano gli avversari a sbagliare). Poi, come nelle peggiori storie, ecco che ti arriva il gol dell’ex, e che gol. Poi tutti abbiamo visto come è proseguita la gara, cosi come abbiamo visto la reazione dei giallorossi, che una volta al tappeto sul 5-0, trovano la forza di rialzare la testa e dare ancora un senso al ritorno.

Tra una settimana, avremo la nostra possibilità all’Olimpico, che quest’anno è stato il vero fortino giallorosso in champions. Non ci spaventa il risultato, in fondo 3-0 è stato fatto al Chelsea e al Barcellona. Quello che servirà è l’approccio giusto, lo stesso che ha visto i giallorossi entrare in campo contro il Barcellona con gli ‘occhi della tigre’. Quando siamo entrati in campo con i Blaugrana, non avevamo nulla da perdere e avevamo fame di vincere: inoltre i 60.000 dell’Olimpico ci hanno fatto giocare in 12, lo stesso che accadrà il 2 maggio. Quella notte ci saranno tutti, ma proprio tutti, a cominciare dalla Curva Sud fino a tutta la Curva Paradiso…

Della notte di Anfield, sono 2 le cose ci riportiamo a Roma: la prima riguarda l’ex Salah. Averlo visto coi in campo, veloce (quello lo sapevamo), concreto e cinico ha fatto salire ancora di più i rimpianti per una partenza forse in fondo mai digerita tanto. Forse si poteva far di più per trattenerlo, ma nel calcio moderno purtroppo sono gli stessi calciatori a farla da padrone (basta vedere che in 8 anni di carriera ha cambiato 6 squadre). Il secondo è stato l’onore e l’esperienza indimenticabile di entrare in questo tempio del calcio: al di là qualsiasi rivalità sportiva, Anfield ci ha fatto capire cosa vuol dire uno stadio moderno, con una atmosfera incredibile ed un tifo pazzesco.

Ed ora, ripartiamo da quegli ultimi 10 minuti di Anfield e andiamoci prima a riprendere la qualificazione contro il Chievo in campionato e poi, pochi giorni dopo sempre all’Olimpico, proviamo a continuare a sognare… La squadra, la società ed il tifo tutto uniti per un’unico obbiettivo, perche è finita solo quando è finita!!! Possiamo essere arrabbiati per alcune cose di ieri, ma non possiamo scordare questi giorni l’aria che abbiamo respirato nell’avvicinamento a questo match: ci siamo sentiti tutti più romanisti. Remuntada o no, in ogni caso, stiamo scivendo la storia!

 

 

 

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