STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

ROMA-SHAKHTAR. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Dieci anni dopo, ecco di nuovo i quarti di Champions League per la Roma.

Un risultato importante, ottenuto dopo aver vinto un girone con Chelsea e Atletico Madrid e senza aver ancora subìto un goal in casa.

Impronosticabile a settembre ma oggi certezza grazie, in buon parte, a un allenatore serio e senza smanie di protagonismo, trovatosi a guidare una Roma più debole di un anno fa senza tra l’altro poter contare, visti i tanti infortuni, su molti dei nuovi acquisti.

La partita contro lo Shakhtar vive di grande equilibrio, come ipotizzabile, con un avversario che mostra tutta la propria qualità ed esperienza a certi livelli. Ma al possesso palla degli ucraini, ai triangoli e al grande lavoro sulle fasce non corrispondono vere occasioni da goal.

Merito di una Roma in serata come nei primi mesi della stagione: corta, brava nel capire i momenti del pressing e del fuorigioco, con ogni giocatore pronto ad andare a recuperare l’eventuale errore o mancanza del compagno.

È far torto a tanti, se non a tutti, parlare di migliori, ma due uomini non possono non ricevere una menzione in più.

Il primo, ovviamente, è Džeko, che pareva anche ieri, con quel piattone scialbo dopo pochi secondi, avviato a una serata di rimpianti come quelli vissuti un anno fa contro il Lione e nelle semifinali di Coppa Italia.

Invece, a inizio ripresa, trova uno splendido goal che rimanda con la mente all’esterno del Divino Falcao nel Roma-Torino in cui giallorossi festeggiarono il loro secondo scudetto.

L’altro è Strootman: i centrocampisti della Roma soffrono la rapidità dei pari ruolo avversari ma, col passare dei minuti, salgono tutti in cattedra, con l’olandese non solo uomo assist ma portatore perfetto di pressing e recuperatore di palloni. Una testa importante: una di quelle a cui nessun allenatore rinuncerebbe mai, soprattutto in partite così.

Concedetemi un pensiero, inoltre, per il giovane Matteo Cancellieri – il ragazzo spinto sui tabelloni pubblicitari da Ferreyra – che con grande signorilità ha “perdonato” il gesto incredibile dell’attaccante argentino.

Venerdì la Roma conoscerà l’avversario che affronterà nei quarti: per quanto mi riguarda sono abbastanza sicuro, per non dire certo, che i giallorossi dovranno sfidare una Sorte di bianconero vestita.

 

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