RIVISTA LA ROMA. Editoriale “Un progetto oltre la Champions”
di Riccardo VIOLA – Abbiamo voluto mettere al centro di questo numero un concetto tanto semplice quanto abusato, di quelli il cui significato, a volte, rischia di perdersi tra chiacchiere e strumentalizzazioni: c’è solo la maglia. Sui campi delle migliori squadre europee come al Vigorito, prima ancora che per la gloria o un piazzamento che consenta strategie di bilancio si gioca, e si combatte, per la maglia.
Troppe volte, negli ultimi anni, alle prime difficoltà l’ambiente si è spaccato, iniziando ad andare in ordine sparso, seguendo interessi e opinioni personali quando invece ci si sarebbe dovuti compattare mettendo al centro della questione il bene della Roma. Un punto cardinale che deve essere il faro dell’azione della società nel guidare il gruppo fuori dalla situazione attuale, che inizia ad assumere i contorni del remake.
Riprendendo un concetto già espresso nello scorso editoriale, ribadiamo che il lavoro di Monchi non andrà valutato solo in relazione al valore di mercato che potrà raggiungere Ünder, sulla capacità di Silva di dimostrarsi un giocatore all’altezza o nei numeri, indiscutibili, fatti registrare nelle ultime due sessioni di mercato. Così come il giudizio sull’operato di Walter Sabatini non cambia con l’aumentare della quotazione di Alisson, la differenza anche per Monchi la farà la capacità di creare, finalmente, un progetto tecnico duraturo, in grado di trascinare i tifosi e condurre la squadra alla conquista di un titolo.
Una prospettiva che va oltre il passaggio del turno in Champions contro lo Shakhtar, perché l’approdo ai quarti non può essere il fine, né la fine, della stagione. Un ragionamento applicabile, a nostro modo di vedere, anche per il campionato. Troppe volte negli ultimi anni la Roma ha confuso, o mistificato, tappe intermedie per vere e proprie vittorie. Accessi diretti alla Champions, record di punti e prestazioni dovevano rappresentare una tappa, un mezzo e uno stimolo verso una meta che non è stata poi raggiunta. Aggettivi che senza l’unico sostantivo, che nel calcio è la vittoria, perdono di significato e suonano alla fine solo come deboli alibi. Non ricadere nei vecchi errori, in questo momento, rappresenta la priorità.
Buona lettura e sempre forza Roma!
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