NAPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Una Roma brillante e convincente come nei primi mesi di campionato vince una gara che in molti pronosticavano scontata a favore dei padroni di casa.
Il successo porta con sé, oltre alla felicità per il risultato largo, l’amarezza per i due mesi di smarrimento di una Roma che, fino a Natale, viaggiava più che spedita.
Squadra corta, pressing, raddoppi sugli esterni, giocatori pronti al sacrificio: tutti elementi che, sommati, permettono a Di Francesco di disinnescare, come già fatto più volte col Sassuolo, le tattiche di Sarri.
In questi ultimi due mesi siamo stati costretti a vedere una Roma che alle prime difficoltà usciva dal campo: ieri sera, al contrario, la squadra ha avuto subito la forza di reagire trovando, anche con un pizzico di fortuna, la rete del pareggio.
Merito di un Ünder che continua il suo stato di grazia: bravo anche a giocare, dopo aver lasciato Mario Rui (una manna dal cielo la sua cessione) solo in occasione del vantaggio di Insigne, un’ottima gara difensiva.
L’1-1 rappresenta la svolta della partita. Napoli sorpreso, Roma che prende fiducia e realizza il goal del raddoppio – splendido, di Džeko – con un’azione che vede praticamente tutta la squadra toccare il pallone. Però l’ha fatta la compagina allenata da Eusebio Di Francesco: quindi, mediaticamente, vale di meno.
Džeko, già: aveva iniziato abulico anche al San Paolo, poi ecco lo stacco imperioso e la prima delle sue due reti. I goal: quelli che, almeno personalmente, ritengo come unico elemento indispensabile per chi gioca centravanti.
Detto del bosniaco, in una partita giocata sostanzialmente bene da tutti, si sono rivisti a livelli importanti, dopo diverso tempo, calciatori come Kolarov, Strootman e De Rossi. Lo stesso Perotti cresce col passare dei minuti e, oltre, al goal, subisce pure un contatto che poteva essere giudicato serenamente calcio di rigore.
Da analizzare la partita di Florenzi: bravissimo in tante occasioni su Insigne e autore dell’assist per il primo goal di Džeko, commette un’ingenuità finale che fa imbestialire Di Francesco e che porta alla seconda segnatura del Napoli.
Ecco un elemento su cui tutti, vedi anche retropassaggio di Pellegrini, devono lavorare alacremente: le partite vanno giocate fino all’ultimo secondo senza regalare nulla a nessun avversario e, quando si entra in campo, bisogna sempre farlo con la testa giusta.
Potremo verificare subito se questa partita sarà presa come una lezione dai calciatori giallorossi: la gara contro lo Shakhtar, infatti, si prepara davvero bene solo battendo il Torino.